Recensione – Moonlight Lullaby – Sasha Nye

Ad accogliermi è il silenzio di sempre, il freddo che ormai conosco bene perché mi è entrato nelle vene e ha congelato il cuore. Un cuore che non è mai esistito, non come il suo, che piangeva sangue e sentimenti. Non come il suo, che ha smesso di battere.

Scheda Tecnica

  • Titolo: Moonlight Lullaby
  • Sottotitolo: Questo è il canto della Luna, Sai?
  • Autore: Sasha Nye
  • Editore: ‎Independently published
  • Data pubblicazione: 13 febbraio 2022
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • Copertina flessibile: ‎660 pagine
  • Cartaceo: 17,16 euro
  • Ebook: 3,80 euro
  • Kindle Unlimied: disponibile

Trama

Susan Grahams è morta, ma nessuno lo sa. Si è suicidata nella vasca da bagno, eppure non è mai stato celebrato un funerale. Tutti sono convinti che sia sopravvissuta, quel giorno.
Tutti… tranne Diana.
Lei che è dentro il corpo di Susan, che è parte di Susan, ma non è Susan. Non lo sarà mai, di questo ne è certa, e il dolore di una simile tragedia la marchia ogni giorno, facendola sprofondare sempre di più dentro l’abisso dell’autolesionismo.
Ma è proprio nell’agonia dei suoi tagli che Diana trova quelli che saranno i nuovi pezzi della sua vita. Li scopre di volta in volta nei posti più inaspettati. Nella clinica che frequenta tre volte a settimana, là dove vengono mandati i ragazzi difettosi come lei, e nell’autobus che la conduce fin lì.
E proprio in quel veicolo, Diana si ritrova di fronte a Retth: un ragazzo dagli occhi rotti e vuoti, eppur possessore di un sorriso che a lei manca da sempre.
Ma l’amore non è una medicina, l’amore non salva, solo Diana può farlo, perché nella sua sofferenza ci sono incrinature che solo lei può vedere, cicatrici troppo profonde perché possano esser guarite da altri, e una condanna lacerante che indossa i panni di Susan.
Ma è davvero guarire quello che Diana desidera? O forse è continuare morire? Non tutte le anime nascono per fare rumore, in fondo, alcune sono destinate a lacerarsi in silenzio. Lei sarà fra quelle o troverà il suo coraggio?
Perché questa non è una semplice storia d’amore.
Questa è la storia di una ragazza morta e una ragazza che non vive.
Questa è la storia di Susan, il sole scomparso.
E di Diana, la luna che lo ha rimpianto.

ATTENZIONE: Questo libro tratta tematiche molto delicate come autolesionismo, depressione, suicidio, che potrebbero turbare qualcuno.

Recensione

“Non hai il diritto di lamentarti.”
“Ci sono altri che soffrono più di te.”
“Il tuo dolore è nulla in confronto al mio.”
“Non puoi provare a stare meglio?”
“Sei troppo vittimista.”

Mai come in questi due anni, mi sento così legata ad un libro. Non per forse perché il più stravagante, delirante e fantasmagorico due… ma proprio per la sua propensione ad entrarti sottopelle e cicatrizzarsi vicino al cuore.

Sasha Nye è quell’autrice che tutti sottovalutano, senza sapere che il suo libro è una voragine di emozioni, riflessioni e maledette realtà. un loop di pensieri che si susseguono, lasciando un vuoto profondo.

Per la prima volta non mi soffermerò molto sulla trama perché Moonlight Lullaby va vissuto personalmente, per percepire le giuste note in base al proprio “stato d’animo”.

Fatico a contare i respiri, oggi, e fatico anche a contare i battiti del cuore. non voglio pensare, non voglio riflettere, sto finendo le scorte di attività inutili con cui procrastinare la vita reale e non so più come andare avanti. Così, rivolgo lo sguardo verso il finestrino.

Penso che queste pagine, hanno assorbito tutto il mio malessere e spalmato in giuste dosi nel mio cervello mostrando una diversa chiave di lettura. Ovviamente non sono una psicologa, ma la vita insegna ad auto-sabotarti e trovare la soluzione, nello stesso arco di vita.

Proprio come in un film, notiamo due facce della stessa medaglia, due figure che non s’incontrano mai, sfiorandosi per inerzia. Da una parte Susan, involucro vuoto e Diana, essenza instabile.

«Come può un cieco non credere nel Destino?» ribatte, la sua voce è il confortante gorgoglio di un fiume che si addormenta sul proprio letto. «Riflettici su, Senzacognome. Il fatto che esiste un Destino permette a chiunque di incazzarsi con un’entità che non potrà mai letteralmente vedere e mai metaforicamente incontrare. È sempre meglio del pensare di essere il frutto di una coincidenza qualsiasi.»

Una metafora sulla vita che insegna il peso delle proprie parole e quantifica i gesti, sotto forma di reazioni. Nessuno è il buono, il cattivo, il giusto, l’errante ma anime viandanti che non necessitano dell’aiuto degli altri per andare avanti, ma trovare il proprio spazio nello spazio.

Sicuramente sembrerò una immotivata filosofa, però continuo in maniera ostinata a credere nei libri, nel loro momento e nella loro essenza. Moonlight Lullaby è un urlo sordo fatto solo coloro che vogliono ascoltare senza per forza capire ma esserci.

Aspettami, aspettami, ti prego. Non te ne andare, non fuggire, sono qui, io, dall’altra parte del mondo. E ti sto raggiungendo. Grido in silenzio, grido nel vuoto, perché questa parte del mondo è priva di suoni e rumori.

Un libro fatto per essere vissuto tra le pagine di storie tanto reali quanto lontane da noi, oppure troppo vicine da non riuscire a staccarsi. Forte, intendo e vivo. Vieni con me ad ascoltare la tempesta?

Alla prossima volta dalla vostra CAPPELLAIA MATTA.

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