Recensione – La Mesmerista – Sara Simoni

Salut Etoile! Oggi vi parlo di un libro che desideravo leggere da taaaaaaantissimo tempo e che un mio caro amico mi ha regalato per il mio compleanno: la mesmerista di Sara Simoni edito da Acheron. Partiamo dalla prima cosa che balza agli occhi: la copertina e l’impaginazione. Ma quali editori stellati, ma quali major, Acheron fa le scarpe a tutti! Ha creato una cover STREPITOSA! Un quadro anni ’20 che rappresenta perfettamente il clima dell’epoca e la magia di cui è intriso il romanzo. L’impaginazione interna mantiene lo stesso incanto: il titolo di ogni capitolo è impreziosito da una greca che richiama l’esterno e, alla fine, c’è una bellissima presentazione dell’autrice, della casa editrice e di altri suoi volumi. Voto “diesci” come direbbe un personaggio diventato famoso proprio per questo suo modo di dire xD. Ora entriamo nel vivo però, eh! Che l’abito farà anche il monaco ma non basta 😉

Scheda Tecnica

  • Titolo: La Mesmerista
  • Autore: Sara Simoni
  • Editore: ‎Acheron Books
  • Data pubblicazione: 7 luglio 2022
  • Copertina flessibile: 300 pagine
  • Genere: Fantasy storico
  • Cartaceo: 14,25 euro
  • Ebook: 6,99 euro

Trama

1920. Costretta ad abbandonare la valle trentina dove è nata a causa degli ideali politici della sua famiglia, la giovane Lena, ladra, bugiarda e mesmerista, ora vive di espedienti a Livorno, sul confine con le terre occupate dall’impero austroungarico, uscito vittorioso dalla Grande Guerra. Quando quello che avrebbe dovuto essere il colpo della vita si rivela un fiasco colossale, Lena finisce nelle mani della guardia regia. L’unico modo per evitare una condanna è diventare la pedina di un ispettore disposto a tutto pur di cancellare la minaccia mesmerista dal regno, anche a usare i loro stessi poteri. Lena dovrà infiltrarsi nel palazzo e nella vita di Bastiano Adimari, uno degli uomini più ricchi della città, per rubare una preziosa arma che potrebbe cambiare gli equilibri europei. Ma Bastiano non è quello che Lena immaginava e, tra segreti e scelte terribili, il gioco dell’inganno rischia di intrappolare anche lei…

Recensione

Il romanzo è scritto molto bene, chapeau a Sara e agli editor della Acheron, non ho trovato mezzo refuso (sapete quanto sia raro?), l’unica cosa che non mi è piaciuta ma non è un errore, si tratta di gusto personale, è l’uso delle virgolette alte (“”) nei dialoghi al posto delle più professionali caporali («»). Lo stile della Simoni è interessante, particolare, incalzante, purtroppo lo show don’t tell va e viene, a tratti l’ho sentito un po’ forzato ma nella maggior parte dei casi è comunque reso molto bene, nel senso che la Simoni riesce a farci vedere ciò che accade senza spiegoni lunghi e noiosi, anzi, noia non ne troverete, questa parola non esiste nel vocabolario dell’autrice. Purtroppo… ho notato tantissime somiglianze con storie che conosco e altri autori che ho letto… secondo me Sara è una fan della Bardugo e del Grishaverse, caratteristiche di Kaz Brekker le ho ritrovate spalmate qui e là, un po’ su un personaggio e un po’ sull’altro, idem con quelle di Inej.

“C’è un’altra cosa che non le ho detto. C’è in ballo qualcosa di più grosso, qualcosa che ho ragione di credere sia finito nelle mani della nostra spia. Noi la chiamiamo calamita”. Di colpo le braccia le divennero pesanti. Lena abbassò i sacchetti.
“Tu vuoi che ti aiuti a trovare una calamita.”
“Non una calamita qualsiasi. Non sappiamo che forma abbia di preciso, ma sappiamo che si tratta di un manufatto potente, capace di amplificare le capacità di un mesmerista allargando fino a dieci volte l’ampiezza della sua sfera mesmerica e la fibra dei suoi fili […]”

Sarà ma a me i mesmeristi adoperati dall’Impero mi hanno ricordato un po’ troppo i Grisha del secondo esercito di Ravka e, ancor di più, la calamita è molto simile alla droga che amplifica i poteri dei grisha e che Kaz deve recuperare insieme alla sua banda, ma andiamo avanti.

Giulio gli strinse una spalla e una sensazione di fastidio gli solleticò la pelle. […] Poteva scrollarsi di dosso quella mano troppo calda? Gli pareva di sentirla appiccicosa perfino attraverso la giacca.

E qui i fan più affezionati crederanno che si stia parlando di Kaz… no, stiamo parlando di Bas, coprotagonista de “La Mesmerista”. Non voglio, comunque, demonizzare un bel romanzo solo perché, magari anche inconsapevolmente, l’autrice si è lasciata un po’ prendere la mano dal cuore e, per cuore, intendo i romanzi che lei a sua volta avrà amato alla follia. Parliamoci chiaro, ormai nulla è completamente originale e tutto ciò che viene scritto, si ispira a qualcosa che esiste già, è una dura verità, lo so, ma dobbiamo imparare a farci i conti. Ad esempio Bas mi ricorda anche il Sennar de “Le cronache del mondo emerso” di Licia Troisi e forse Lena potrebbe avere qualcosa in comune con Nihal ma, capiamoci, quando si parla di eroi, eroine o anche anti eroi, qualcosa in comune fra loro devono averla per forza! Pensiamo solo alle similitudini fra i romanzi fantasy: la traccia è quella un po’ per tutti, poi ogni autore la personalizza a modo suo, è la personalizzazione che rende unico il volume non il canovaccio iniziale.

“Non dovresti sottovalutare i libri. Ti permettono di contestualizzare. Di capire” […] “Per esempio? Tu che hai capito?”
“Che i principi, i valori, il mito romantico dell’eroismo… sono solo delle scuse. Delle bandiere per motivare le masse e spingerle nella direzione richiesta dai poteri per i loro interessi personali […] ma non c’è niente di bello e di nobile in schiere di poveracci che si sparano addosso da una trincea all’altra. Nessun motivo è sufficiente a giustificare questo spreco di vite.”

Non so voi, ma io qui avrei baciato Bas. Anche se il libro è ambientato in un’Italia storica e distopica, degli alternativi anni Venti, e questa sì che è una nota originale, siccome siamo abituati ad ambientazioni totalmente fantasiose o estere, soprattutto gli Stati Uniti, all’interno troviamo tanti messaggi forti e attuali. È un romanzo che, al di là della storia, invita il lettore a riflettere, un lettore attento sarà capace di leggere fra le righe e trovare, celato dietro una storia inventata, i forti ideali dell’autrice. Si parla di società, di politica, di psicologia, di sociologia, i problemi affrontati sono davvero tanti, dalla vita nei bassifondi alle grande famiglie nobiliari, la Simoni non dimentica nessuno.

“[…] Come sempre, abbiamo avuto l’idea esclusiva di trasformare qualcosa di naturale in un’arma. Non dovremmo mettere il resto del creato in mezzo alle nostre crudeltà.”

Quanta verità in questa frase. Molti passaggi mi hanno toccata nel profondo, perché hanno avuto il potere di risvegliare in me consapevolezze dolorose ma oneste. Secondo me un libro è davvero un buon libro quando, al di là della storia narrata, ci lascia un messaggio e, ancor di più, ci spinge a riflettere, quando magari non ci dà risposte ma ci obbliga a farci domande. Ritornando ai personaggi, posso solo dire che io mi sono profondamente innamorata di Lena e Bas, inutile dire che tifo per loro! Li adoro! Sono davvero caratterizzati bene e, l’aspetto più singolare è che non li amerete subito, come spesso accade, anzi… forse vi staranno anche un pochino antipatici, proprio come accade nella vita reale: incontrate una persona, vi è totalmente indifferente, anzi, magari manco la sopportate e poi, lentamente, vi conquista e non riuscite più a farne a meno. L’autrice, però, non ha caratterizzato bene solo i protagonisti ma tutti i personaggi, anche quelli che fanno solo una apparizione, con poche parole, con una caratteristica fisica o un determinato atteggiamento, ha tracciato ritratti precisi di tutti, senza mai rendere l’opera pesante.

Era stata guidata da ballerini migliori e peggiori di Bas, ma nessuno, nessuno l’aveva mai fatta sentire come lui. Forse perché nessuno era come lui. Puro e sapiente al tempo stesso, curioso e distratto, un mondo lontanissimo dal suo ma così autentico e intenso da lasciarla abbagliata.

C’è qualche passaggio un po’ … troppo intrecciato… diciamo così. Un esempio? Le descrizioni delle scene d’azione, alcune le ho dovute rileggere, è vero che la Simoni ha creato scene da film ma, nella descrizione letteraria la loro complessità perde di bellezza, forse puntare a qualcosa di una tacca più semplice avrebbe reso più scorrevole la narrazione in quei punti ma, ripeto, queste sono delle sbavature invisibili che solo una precisina come me poteva andar a notare. Tornando alle citazioni, il finale mi ha ricordato sia quello di Sei di Corvi che un passaggio di Harry Potter, specialmente la parte in cui la Rowling ci parla degli Horcrux ma… davvero non posso dire altro perché, in un romanzo così pieno di colpi di scena il rischio spoiler è ALTISSIMO!

Nell’insieme è un libro davvero valido, che mi ha rapita e conquistata, consigliato soprattutto agli amanti del genere ma anche ai novizi che vogliono approcciarsi con qualcosa di nuovo, vi avviso che c’è anche qualche scena piccante descritta con maestria, Sara non è mai volgare, usa con sapienza tutti i sensi per farci entrare nella scena ma con delicatezza, con eleganza. Il colpo di scena più grosso, almeno per me, è stato però scoprire che non si tratta di un autoconclusivo! Cosa che non sapevo anche perché, pure seguendo l’autrice sui social, da nessuna parte ho mai visto che venisse indicato come il primo di una saga! Povera me! Quanto mi toccherà aspettare per il sequel? Sara non farci soffrire!

raffaella_iannecebonora_author

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