Si consiglia la visione di questo contenuto solo in caso di mancanza di una dieta proteica e voglia di cibo pieno di olio, passione e ritmo salentino.

1- Benvenuta Ania nella tana del bianconiglio e sono onorata di ospitarti e sorseggiare insieme “Un tè con la Palma”. Prima di chiacchierare del tuo mondo fatto da stoffa e radici pugliesi, che ne dici vuoi presentarti ai nostri lettori?
Sono Ania, originaria di Fasano in Puglia: sono wedding designer, ma alla tenera età di 36 anni ho anche creato il brand Puglia di Stoffa.
È dal 2016 che cucio cibo pugliese e altre “gioie” della nostra terra, ma nel 2021 ho avuto più tempo per pensare alla mia passione e ho registrato il marchio. Cucio un po’ di tutto: cozze tarantine, taralli, focacce, fioroni, pomodori, panzerotti, frise, ma il mio cavallo di battaglia è il riccio di mare!
Uno può anche dire (e ci sta tutto): “Che cosa me ne faccio di un tarallo cucito, di un panzerotto che non si può mangiare, di un riccio da guardare?”
I prodotti d’artigianato non sono per forza utili, sono però emozioni tascabili. Servono a rendere felici i pugliesi sparsi nel mondo, a ricordarci le nostre radici o a farle conoscere ai turisti, agli amici del nord e all’estero, a non ingrassare ogni volta che abbiamo voglia di Puglia, a portarci la nostra pugliesità in giro, ad arredare case e masserie e ristoranti e cantine e negozi, eccetera.
Sono felice di diffondere le gioie pugliesi sotto forma di portachiavi, spille, gioielli, centrotavola e arredi!
Così, se vi chiedono: “Che dovete andare facendo con i panzerotti attaccati sulle magliette?” Voi rispondete fieri: “I pugliesi, facciamo i pugliesi!”
Sono sempre stata creativa ma soprattutto curiosa! Come dico spesso: “sono nata così!”
Sostenuta dai miei genitori, ho studiato Ricamo e Restauro del tessuto antico e Pittura e Decorazione all’Accademia delle Belle Arti.
Grazie a mia madre sarta, posso dire di avere la stoffa per questo lavoro! Ho sempre osservato le mani di mia mamma muoversi sui tessuti, la imitavo, poi sperimentavo, smontavo e davo nuova vita alle cose!

2- Per chi non è riuscito a percepire quella nota marcata nel mio accento, io e Ania condividiamo due grandi capisaldi della nostra vita: la patria e le origini pugliesi. Come nasce @pugliadistoffa ?
L’idea di creare cibo di stoffa risale al 2016 grazie a un mercatino natalizio svolto nel resort Borgo Egnazia. Finito l’evento, i miei cibi di stoffa nati per gioco son tornati nel cassetto, forse perché non ci credevo abbastanza o perché come penso e dico spesso ogni cosa ha il suo tempo o forse perché aspettavo che qualcuno ci credesse più di me. Poi, con la pandemia, sono stata ferma per più di un anno col mio lavoro di wedding designer e serviva un piano B (adoro i piani B!) così ho aperto quel cassetto, tirato fuori i miei cibi di stoffa e con l’aiuto della mia social media manager e di mio marito a marzo ho registrato il marchio e ci siamo lanciati nell’avventura per me più inaspettata: Puglia di Stoffa. Ho creato tanti nuovi prodotti, sono stata inondata di affetto e approvazione. Ero sorpresa e felice che il mio percorso artistico fosse finalmente condiviso e amato, ma ero anche confusa. Pensavo fosse solo un momento di interesse passeggero verso i miei prodotti, invece le soddisfazioni continuano ad arrivare e oggi sono un brand conosciuto e riconosciuto.

3- Prima di gustarmi una focaccia e qualche bocconcino, gustando una patriottica Peroni, la domanda nasce spontanea: ti capita mai di confondere le tue creazioni per cibo vero?
Certo! Ma il mio divertimento è anche quello, anzi la prova del 9 per ogni prodotto realizzato è fare delle buone foto e capire da esse se il mio cibo sembra vero, se così è allora lo pubblico e mi godo le reazioni stupite e meravigliate delle persone che osservano le mie creazioni. La mia missione è anche confondere ed insinuare il dubbio, in perfetto stile surrealista! Periodo artistico che Amo.

4- Essendo un progetto di così grande portata, ti capita mai di sentirti sotto pressione?
Devo essere onesta! Si.
Il progetto è meraviglioso e ne sono orgogliosa e fiera ma, ovviamente gestendo due realtà lavorative, nel settore wedding e col brand PugliadiStoffa, spesso mi capitano periodi in cui mi sento sotto pressione, ma con la stessa onestà con la quale ammetto questo, devo anche dire che sono fortunata ad avere accanto persone speciali che mi supportano, mi aiutano, spronano e sopportano in tutti i momenti quelli felici e quelli più faticosi.

5- Per ovvi motivi, da buona impicciona, desidero conoscere la ricetta segreta dei tuoi panzerotti senza frittura.
Devi sapere Palma che io di solito a casa non friggo! :-)) Forse proprio per questo ho iniziato a fare i miei panzarotti di tessuto e panno, ottimi per chi fa la dieta, sono gluten free e quando li realizzo non sento neppure odore di fritto :-)))

6- Visitando la tua pagina, è possibile ammirare creazioni di tutti i tipi, in particolar modo i portachiavi. Da cosa ti sei lasciata ispirare?
Prendo ispirazione da quello che ho intorno tutti i giorni a tavola, dai ricordi dei profumi e dei sapori della cucina dei miei nonni. Mi ispiro anche alle richieste stravaganti che mi arrivano, “Ania puoi prepararmi questo?”, “Ania, ti ordino 3 taralli, 4 mozzarelle e 2 pomodori”. Credetemi che per me che amo il cibo, fare un lavoro in cui ricevo ordini come se fossi la bottega di fiducia è il massimo del divertimento!

7- Da buona salentina, cosa desideri per il tuo mondo di stoffa?
Per il mio mondo di stoffa mi piacerebbe continuare a ricevere affetto da tutti coloro che apprezzano le mie creazioni e soprattutto continuare a soddisfare più richieste “criose” possibili! Questo perché mi aiutano a mantenere viva la mia creatività e in particolar modo mi permettono di instaurare un rapporto di fiducia con i miei committenti di gioie pugliesi.

8- Ancora ho nel cuore il tuo post con le nostre focacce tipiche: quando hai realizzato il primo pezzo, coda hai pensato? Anzi, riformulo la domanda, cosa pensi ogni volta che inizi un nuovo progetto?
La creazione di cui vado più fiera è senza dubbio il riccio di mare nonché il primo cibo di stoffa realizzato, poi sicuramente ci sono la focaccia barese e il caciocavallo. Grazie ad Anna Dello Russo che mi ha selezionata per la sua bottega, ho ricevuto anche boom di richieste di friselle.

9- Io conosco già la risposta ma se…per caso… i nostri lettori salentini e non… desiderano capitare fortuitamente in qualche locale con la speranza di vedere sul menù le tue creazioni, dove possono andare?
Le mie creazioni potete trovarle sul mio profilo Instagram e Facebook @pugliadistoffa
Sono su appuntamento a Fasano in via Togliatti, posso consegnare anche a Mesagne e spedire ovunque.
I miei contatti
cell.: 339 1764489
Mail: stefania.calefati@icloud.com
10- Domanda da buona pettegola delle vie baresi: progetti futuri?
I miei progetti futuri includono la collaborazione con altri artigiani e abbinare tecniche e prodotti diversi, anche di mondi differenti. Nel futuro prossimo, invece, sono già proiettata al Natale con tante novità!