Recensione – Seadevil saga – J.P. Khalee

Erano tutti lì, e lui cominciò a preoccuparsi di averli trascinati in qualcosa di ignoto e folle; si chiese quanto loro volessero effettivamente lanciarsi in un’avventura del genere o se lo avessero fatto esclusivamente per lui. Avevano tutti un futuro nella Nuova Panagea, anche se incerto, ma ritrovare i loro genitori era sicuramente la questione più importante, quanto meno per lui.

Scheda Tecnica

Trama

Anno 2260. I mari di tutto il mondo sono diventati velenosi per il genere umano. Con il progetto “Nuova Pangea”, il governo obbliga le persone che vivono in località costiere a trasferirsi nell’Entroterra. In una di queste cittadine, Stoneseed, abita Clay, un giovane innamorato del mare e da sempre in contrasto con la visione del governo. A seguito di alcuni tragici eventi, lui e i suoi amici sceglieranno di cambiare vita. Dalle loro azioni dipenderà il destino dei mari e dell’intero pianeta.

Recensione

Buongiorno fanciulli in questa recensione che unisce le mie considerazioni inerenti ai due volume della saga Seadevil. Ringrazio la casa editrice per avermi concesso il secondo volume in omaggio. Specifico due punti essenziali:
1. per comprendere al meglio la saga, ho acquistato personalmente il primo volume;
2. la recensione comprende entrambi i libri e per ovvi motivi, la trama del secondo sarà posta alla fine di questo testo per evitare ogni forma di spoiler per chi non desidera scoprire nel dettaglio;
3. essendo una recensione che parlerà di due volumi, la “forma” utilizzata sarà il più vaga possibile ma facilitata dalle considerazioni “univoche” rilevate e tranquillamente riassumibili in un unico concetto.

INIZIAMO!!!

Ci troviamo nell’anno 2260, da buon libro fantascientifico, ci prospetta una realtà alternativa della nostra amata Terra devastata sotto diversi punti di vista. Allontanati dalle città limitrofe al mare, scopriamo che tutte le acque della superficie terrestre, hanno subito un mutamente estremo al punto da diventare tossici e pericolosi per il genere umano. Il governo dispone di un assembramento di ogni città, convogliando tutto nella “Nuova Panagea” considerata come nuova vita per le persone che decidono di mettersi al sicuro. Considerata come unica meta fattibile per la sopravvivenza, tutte le persone vengono ammaliate da questo paradiso terrestre e svolta sicura per il futuro dei figli, tranne un’unica città che si allontana dal flusso ipnotico di tale “pubblicità illusoria”. Proprio a Stoneseed vive il nostro protagonista principale (almeno apparentemente) Clay Anderson, considerato un giovane ribelle che non desidera piegarsi al volere di un governo che pensa solo al suo torna-conto personale. Convinto che la “Nuova Panagea” sia una strada fintamente sicura, decide di rimanere e proseguire la sua vita nella sua città insieme alla famiglia, ma il destino da buon guastafeste decide di mettere in gioco la carta più vicina al giovane ragazzo: la scomparsa del padre. Ma Clay non risulterà solo, perché verrà aiutato dai suoi amici che si troveranno immischiati in dinamiche più grandi di loro.

Il tutto viene innescato da un violento maremoto che distruggerà le ultime sicurezze rimaste per la cittadina di Stoneseed ma rafforzando la voglia di salvaguardia nel protagonista. Per aiutare più persone possibili, verrà attuato un salvataggio da parte del padre di Clay creando una spedizione che sfortunatamente scomparirà all’improvviso. Clay non sarà il solo a preoccuparsi della salute del proprio caro, e raggruppando quel coraggio intrinseco nel cuore di questo gruppo mal assortito, decidono di prendere l’iniziativa e lanciarsi in questa pericolosa avventura sperando in un lieto fine.

Scopriamo che sotto la superficie e apparente mobilità del mare, si cela una verità difficile da inquadrare (soprattutto nel primo volume) perché scopriamo la presenza di una società segreta che attua dinamiche particolarmente discutibili. Inizia così l’avventura di questi giovani ragazzi che entreranno in un mondo fatto da silenzi e omissioni, fino alla cruda realtà delle cose. La verità molto spesso fa male.

Cosa ne penso? Avendo letto entrambe le opere in un lasso di tempo ravvicinato, reputo di riuscire a raggruppare il mio pensiero su entrambi i libri perché presentano le stesse peculiarità positive e gli stessi punti deboli.

Iniziamo dall’idea di base: trovo il concetto “ambientale” molto coerente con gli ultimi avvenimenti reali che proiettano la mente umana alle peggiori previsioni. Anche la propensione all’oasi protettiva della “Nuova Panagea” ricorda la nostra passata quarantena e la paura instillata in noi durante i telegiornali e notiziari. Si empatizza subito su questa ideologia “propositiva” ma piena di falle, neanche tanto celate. Ma devo ammettere che l’introduzione viene contestualizzato in un’epoca tecnologia troppo simile alla nostra. Ricordo che ci troviamo nell’anno 2260. Oltre alla successiva “società segreta” (per evitare spoiler) e relative tecnologie, non risulta nessuno sviluppo “moderno” concreto. Sembra tutto rimasto nel 2020 con l’aggiunta del cataclisma climatico.

Il ritmo/scrittura: l’autore è riuscito, in entrambi i volumi, ad evitare effettivi momenti morti instillando una serie di eventi e dialoghi che coinvolgono tutti i protagonisti indistintamente. La scrittura risulta immediata senza l’uso eccessivo di termini tecnici/scientifici. Il problema principale è la “proporzione” tra domande e risposte (soprattutto nel primo volume). Dal dorso della copertina si capisce subito che si tratta del primo volume e consciamente sono disposta ad aspettare i “chiarimenti” canonici che permettono di focalizzare il contesto ma le numerose domande o informazioni inesistenti (tipo la “Nuova Panagea” che verrà argomentata solo nel secondo) portano confusione nel lettore. È giusto creare patos ma con le giuste proporzioni. Il secondo volume, su questo punto è decisamente meno pressato e più chiaro su diversi punti.

Aspetti tecnici: prima di toccare il tema principale e la presenza dei personaggi, mi soffermo su alcune note più tecniche, prima fra tutte la presenza di refusi. Vi ricordo che il primo volume è un mio acquisto e verificando dall’anteprima dell’ebook, notare la presenza delle stesse dopo due anni dalla pubblicazione, mi lascia un attimo interdetta. Nel secondo volume, inviato dalla casa editrice, era collocato un messaggio che si scusava di eventuali refusi dati dalla copia inviata. Non produce nessuna piega, tranne che, confutando l’anteprima su amazon digitale, ritrovare gli stessi errori risulta uno spiacevole contrattempo. È lecito sbagliare ma ancora più lecito, rimediare.
Sono felice della cura posta all’interno del libro (uguale per entrambi i volumi), un po’ meno per le copertine. Sottolineo che stiamo parlando di una “serie” che, come tale, dovrebbe avere una linea pressa poco identica. Notare già differenze di font, il punto d’inserimento e l’aggiunta del nome della serie dal secondo volume in poi, non è il massimo. Da una casa editrice mi aspetto altro.

Ultimo argomento sarà il punto scatenante del mio (purtroppo) malcontento. Ci tengo a precisare che rispetto ai contenuti precedentemente elencati, risulterà il più soggettivo e personale ma non meno predominante nella storia. Tutto il fulcro del problema è la caratterizzazione del protagonista, nonché “eroe” della storia, Clay.
Essendo il personaggio con lo “spazio” maggiore, è possibile notare la contraddizione dei suoi pensieri e di riflesso, azioni. Viene presentato come un giovane ragazzo che non ama le restrizioni ma finisce sempre per soggiogare ad esse. Particolarmente aspro e puntiglioso verso i suoi compagni di avventura, tende molto spesso a denigrare “gli obiettivi” degli altri perché troppo futili rispetto ai suoi. Accusatorio e tanto perentorio, tende ad allontanarsi del lettore. La sua personalità instabile verrà ribaltata dall’ideologia della squadra che crede ciecamente su di lui tanto da eleggerlo capo.
Il fatto di costruire una nuova idea di “eroe” eliminando lo stereotipo impeccabile, perfetto in tutto e indistruttibile, convertendo l’idea proiettata su un comune mortale senza poteri, che sbaglia, che crea disguidi e utilizza le parole in maniera impulsiva, sarebbe risultato apprezzato se utilizzato in maniera “costruttiva.
Se Clay, un giovane ragazzo dal carattere ribelle, dall’errore facile e dall’indole irrequieta, passava dalla fase di “maturazione” capendo gli errori ed evitandoli in passato, avrebbe dimostrato la crescita del personaggio. Purtroppo rimarrà uguale dal primo al secondo volume, anzi nel secondo tende a creare ancora più dinamiche che si concluderanno male. Andava sicuramente sviluppato in maniera diversa. Molto probabilmente esiste una personalità scontrosa, isolata e controversa ma non si può escludere a prescindere una fetta di pubblico che tenderà ad odiare Clay dalla primissima immersione in mare perché l’autore deve dare sempre un buon motivo per continuare.

In conclusione, mi dispiace palesare il mio malcontento su questa serie (non ancora completa) perché credevo molto nell’idea iniziale ma arrivando al punto di avere difficoltà a concludere gli ultimi capitoli del secondo volume…reputo che qualcosa non va. Peccato. Ovviamente il mondo è bello perché vario, la mia parola non è legge quindi potete sperimentare…e perché no, creare un bel dibattito costruttivo con me.

Alla prossima dalla vostra CAPPELLAIA MATTA.

Scheda Tecnica

  • Titolo: Anemone
  • Saga: Seadevil
  • Autore: J.P. Khalee
  • Volume: 2
  • Editore: ‎Immagina Di Essere Altro
  • Data pubblicazione: 9 dicembre 2020
  • Genere: Fantascienza
  • Copertina flessibile: ‎274 pagine
  • Cartaceo: 14,90 euro
  • Ebook: 4,99 euro
  • Kindle Unlimited: disponibile

Trama

L’avventura di Clay e il suo gruppo è appena iniziata. Ormai ricercati, dovranno trovare Laura May e mettersi nella condizione di poter convincere la SeaDevil a intervenire per il bene del mondo. Non si può più temporeggiare, ora serve un esercito. Torneranno negli abissi, affronteranno molte sfide e cresceranno insieme alla loro voglia di fermare Black Shell e Nuova Pangea, due facce della stessa medaglia. Riusciranno nel loro intento? Lo scopriranno solo nell’Anemone.

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