Recensione – L’Isola di Heta – Sandra Moretti

Scheda Tecnica

  • Titolo: L’isola di Heta
  • Volume: 1
  • Autore: Sandra Moretti
  • Copertina flessibile: 184 pagine
  • Editore: Tabula Fati; Edizioni Tabula fati edizione
  • Data pubblicazione: 22 ottobre 2016
  • Collana: Sci-Fi collection
  • Genere: Fantascienza
  • Cartaceo: 11,90 euro

Trama

“I Quattro Spiriti di Aria, Acqua, Terra e Fuoco avevano creato Heta come un luogo in cui poter finalmente vivere in pace. Ma una convivenza fra elementi tanto diversi non era possibile. Presto nacquero i primi dissapori: ogni Spirito vantava il merito dell’impresa e reclamava maggiore potere per sé soltanto”… Esistono tanti mondi quanti ne puoi immaginare… questa è la verità che la giovane Thea Bright scoprirà quando verrà inaspettatamente catapultata su Heta, un pianeta parallelo, uguale e diverso dal suo, ma altrettanto “umano” e per certi versi spaventoso. Perché è arrivata lì? Quali segreti nasconde quell’isola che la spaventa e la attrae allo stesso tempo? Che cosa c’entra lei con lo strano mistero legato allo spicchio 12 e, soprattutto, cosa la lega a Nathan Delphi, affascinante Tenente che protegge il suo mondo?

Intervista

1. Ciao Sandra, prima di tutto come ti è venuta l’idea de “L’isola di Heta”?

Ho iniziato a scrivere seguendo un consiglio che spesso mi trovo a dare ai miei giovani pazienti: nei momenti di difficoltà, cerca comunque il lato bello e positivo e, se non lo vedi fuori, costruiscilo dentro di te. Così nasce l’idea di un altro universo, un’altra dimensione in cui immergersi per trovare nuova linfa e trasmetterla agli altri. “Esistono tanti mondi quanti ne puoi immaginare”… Heta è il mio, ma la scrittura apre sempre porte su nuovi mondi, è solo questione di lasciarsi andare.

2. Quanto è stato complesso inventare un nuovo universo?

All’inizio è stato facile, mi venivano in mente tante cose da inserire e le buttavo giù. Poi però ho dovuto armonizzarle, renderle credibili e ho lavorato molto per non lasciare buchi nel world contest. Ogni aspetto doveva avere una sua realtà hetiana. Da lì la decisione di inserire Heta in un completo sistema planetario, dando nome e caratteristiche a ciascun pianeta. Nel libro, molte cose che ho ideato nei minimi dettagli sono solo citate, per non appesantire il lettore, ma in realtà per poterlo anche solo nominare un posto, un cibo o un pianeta, prima ho dovuto creare tutto quello che riguardava. Insomma, un lavoro impegnativo ma davvero stimolante.

3. Ogni personaggio è come un figlio per l’autore, so quanto sia dura questa domanda ma devo fartela: qual è il tuo preferito?

Thomas Broth, il co-narratore di Thea. Amo il suo essere razionale, solido, leale. Credo sia il miglior personaggio del libro, quello che fa la crescita interiore maggiore.

4. Quando e come hai scoperto la passione per la scrittura?

Scrivo da sempre, alle elementari avevo inventato un’epopea di un francobollo che viaggiava per il mondo… Mi piace incanalare le energie nella scrittura, ho avuto poi la fortuna di incontrare nel corso degli studi e della vita persone che mi hanno spronata a farlo.

5. Hai delle abitudini – tipo ascoltare musica e se sì quale – mentre scrivi?

Certamente, ascolto musica Jazz, in particola Radio Swiss Jazz… Non c’è un perché preciso, è nata per caso come abitudine e poi non l’ho più abbandonata.

6. Nel tuo libro hai reinventato costellazioni e oroscopi. Quanto sono importanti l’astronomia e l’astrologia nella tua vita?

Pochissimo… non ci capisco niente! Però un mondo a tutto tondo deve avere anche quello e quindi mi sono buttata. Mi hanno aiutato delle care amiche che invece sono bravissime con carte astrali e cose simili…è stato comunque istruttivo.

7. Qual è il tuo genere/autore/libro preferito? Leggi uno o più libri alla volta? Sei fan del segnalibro o dell’orecchio? Insomma… che lettrice sei?

Il mio genere del cuore è la fantascienza e poi il fantasy. Non leggo mai più di un libro alla volta, sarebbe come visitare due città nello stesso momento per me… voglio godermi ogni lettera. Segnalibro, sempre. 
Sono una binge reader, leggo anche tutto il giorno e la notte, fatico a staccarmi se il libro mi appassiona.

8. Sogno – da scrittrice e non – nel cassetto?

Far conoscere Heta a più persone possibili, arrivare al grande pubblico e poter essere d’aiuto agli scrittori emergenti che, come me, faticano a trovare una collocazione nel mondo editoriale italiano.

9. Hai inventato un nuovo mondo ma, se fosse possibile, Heta esclusa, quale realtà fantastica ti piacerebbe visitare?

Vorrei andare a Hogwarts, e poi viaggiare sulla Enterpise, e poi pranzare con un Jedi…insomma, una vera nerd!

10. Progetti futuri?

Il continuo della saga… Uscirà proprio quest’anno il terzo capitolo che entrerà nel vivo della guerra tra Sistema e Ribelli. Sarebbe dovuto essere il capitolo finale ma avevo troppe cose da dire e così con l’editor, Silva Ganzitti, abbiamo deciso di dividerlo in parte 1 e 2. Vi spoilero il titolo? Isola di Heta: fuoco amico – parte prima.

Recensione

Hello drunk! Oggi parleremo del volume d’esordio di Sandra Moretti, “l’isola di Heta”. Da cosa preferite che io inizi, da ciò che mi è piaciuto o da quello che non mi ha convinta? Facciamo così… togliamoci il cerotto subito! Partiamo dalla trama… la trama è wow. Ok sono di parte perchè amo i libri distopici ma vi assicuro che questo è davvero molto interessante, un universo parallelo, una protagonosta ignara, un mistero da risolvere, cosa volete più?

Analizziamo però lo stile: è il primo libro per Sandra quindi è ovvio che ci sia qualche sbavatura anzi, rispetto ad altri libri di esordienti letti, “l’isola di Heta” è decisamente superiore ma io sono convinta che Sandra può fare (e farà) di meglio, lasciandoci a bocca aperta. Ammetto che la narrazione a volte non è molto scorrevole, alcune parole e alcune descrizioni sono prolisse o cacofoniche, il testo di tanto in tanto si incarta, complice anche una punteggiatura indecisa, rallentando la lettura. Di contro, però, abbiamo momenti davvero sublimi, zone di vera poesia, riflessioni profonde, interessanti, accattivanti che ci fanno dimenticare tutto il resto.

“La morte è qualcosa di lontano finchè non ci tocca, e i riti di passaggio li comprendi soltanto quando desideri davvero che ci sia un aldilà. Quando preghi disperatamente per una possibilità futura di rivedere chi hai perso”

Questa frase la leggiamo in prima pagina e mi ha colpito davvero tanto, è perfetta. È pulita, armoniosa, significativa, prende allo stomaco nel senso buono del termine. 

“Sembra di stare in vacanza, servita e riverita… Già, con un limite piccolo piccolo: sono confinata in una torre di vetro, come la più sfigata delle principesse”. 

Non immaginatevi il solito malloppone fantasy, a parte che non è un malloppone ma poi è intessuto di battute, sarcasmo, imbeccate effervescenti, descrizioni originali.

“A quanto pare tutto si modifica al mio passaggio, quasi ci fosse un’invisibile linea di confine, come mi trovassi dentro uno di quei libri popo up che producono scenari nuovi e in rilievo ad ogni cambio di pagina”, come vedete Sandra è molto suggestiva nella sua creazione di un mondo nuovo e totalmente diverso da un lato, quanto simile dall’altro, al nostro. Anche se lo stile qualche volta lascia un po’ a desiderare (mai dimenticare che parliamo di un’opera prima) tutto il resto è di alta qualità, Sandra incuriosisce il lettore, lo fa innamorare (personalmente ero stracotta di Nate), crea dipendenza dal volume, si ha il desiderio costante di saperne di più, di leggere un’altra pagina ancora e questo è FONDAMENTALE! Tatuatevelo!

Io sono una che non passa sopra nemmeno ad una virgola sbagliata ma… se la storia prende, non c’è sintassi che tenga! Anche perché tutto il resto con un buon editing si può sistemare ma la storia è la storia e quella o è buona o non se ne fa niente. Errori di forma sì, ne ho notati come vi ho già detto, qualcuno anche abbastanza elementare come verbi non coniugati allo stesso tempo nella stessa frase ma, a parte che sono molto rari, li ho catalogati come sbagli di distrazione, leggerezza e, più che all’autrice, mi rivolgo all’editore siccome queste sono piccole sbavature che di solito dovrebbero essere sistemate in fase di pubblicazione da un correttore di bozze.

Nel volume spesso il punto di vista cambia, abbiamo due narratori, inizialmente questa cosa destabilizza perchè non ce l’aspettiamo e non è indicato dal titolo del capitolo ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine e siccome i due personaggi sono molto diversi, è facile intuire chi stia parlando.

La vicenda è piacevolmente complessa, nel momento clou però l’episodio chiave intorno a quale sembra ruotare l’intero volume, viene spiegato in poche righe…  ci sono dei buchi narrativi ma credo siano voluti siccome “L’isola di Heta” è il primo di quattro volumi e dunque sono certa che nei prossimi troveremo tutte le spiegazioni di cui abbiamo bisogno…  ecco io forse avrei dato maggior respiro per permettere ai lettori di ricordare meglio nomi e situazioni… ma probabilmente a parlare è solo la mia voglia di leggere di più! Lo ammetto, mi sarebbe piaciuto un volume più ciccioso perchè la storia mi ha letteralmente rapita.

Nel romanzo sono presenti poi certi colpi di scena… degni di Star Wars!!!!! E io amo Star Wars!!!!! Il lettore diventa un tutt’uno con la vicenda, io ad un certo punto parlavo da sola dicendo “ecco perchè succede questo! Ecco perchè succede quest’altro” andandomene in giro con il naso incollato alle pagine! Questo è un grande traguardo, complimenti Sandra, davvero, sei riuscita laddove molti falliscono!

Quindi… in conclusione, Sandra vince a man basse! Non vedo l’ora di leggere i sequel e… Dio quanto mi piacerebbe un film! Sarebbe stupendo! Con tutte queste ambientazioni fantascientifiche, corse contro il tempo alla Minority Report, slanci sentimentali, passioni, tradim… ok, stop, altrimenti rischio di spoilerare. Ora vi lascio, vado a importunare Sandra per sapere come continua e, soprattutto, corro ad ordinare il secondo volume! Leggetelo ragazzi, non ve ne pentirete! Al prossimo boccale di lettere! Cheers dalla vostra Arte alla Spina 🍻

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