Recensione – Vita assente – Cruciano Runfola

𝑳𝒂 𝒑𝒐𝒆𝒔𝒊𝒂 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒔𝒂𝒍𝒗𝒂𝒈𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒄𝒖𝒊 𝒎𝒊 𝒂𝒈𝒈𝒓𝒂𝒑𝒑𝒐
𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒃𝒓𝒂 𝒔𝒗𝒂𝒏𝒊𝒓𝒆.
𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒈𝒓𝒐𝒏𝒅𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒐 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒆𝒓𝒊𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐, 𝒅𝒆𝒊 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒓𝒂𝒔𝒄𝒊𝒏𝒂𝒏𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒆𝒄𝒊𝒑𝒊𝒛𝒊𝒐.
𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒊̀ 𝒊𝒎𝒑𝒆𝒏𝒆𝒕𝒓𝒂𝒃𝒊𝒍𝒆
𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒆𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒍’𝒂𝒓𝒊𝒂
𝒓𝒊𝒆𝒔𝒄𝒆 𝒂 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒓𝒆.
(𝑲𝒉𝒂𝒍𝒊𝒍 𝑮𝒊𝒃𝒓𝒂𝒏)

Scheda Tecnica

Trama

Smarrirsi e tentare di ritrovarsi, di ricomporre energicamente la propria vita, in modo imperfetto. Ecco questo potrebbe essere il senso di queste liriche, il tutto filtrato attraverso suggestioni varie, dolore, amore, rabbia, sogno.
Il tutto condito attraverso l’utilizzo artificioso degli stilemi poetici assemblati in maniera funzionale a rendere sensazioni uditive e di riflesso significative che scendono nel profondo…
La conseguenza è un malessere latente sopito con difficoltà dal mascheramento sociale, che porta come conseguenza una mestizia quotidiana ed infine al “corteggiamento” della morte di gattopardesca memoria.
Allora ecco aprirsi una “Ricerca” di eventi concreti che se pur non lesinano dall’afflizione aprono, schiudendo dalla solitudine tentatrice e in ultima analisi, distruttrice e indirizzando verso percorsi di redenzione che hanno come destinatario il creato intero, in un energico tentativo di miglioramento integrativo.
Per tornare all’ambito prettamente letterario si potrebbe dire che si vuole superare la laconicità del Decadentismo, la sua ineluttabilità, nel rinvenimento, assolutamente ragionevole di un senso a ciò che ci circonda e a ciò che ci accade.

Recensione

Carissimi lettori, con un libro in mano e con numerose poesie tra la testa e il cuore… torno da voi.
Torno a parlare di un poeta dall’anima ermetica e il cuore libero.
Torno a parlare di Cruciano Runfola e della sua terza silloge poetica “VITA ASSENTE”.

L’ossimoro che da il nome alla raccolta del professore Cruciano Runfola rappresenta un concetto contraddittorio e allo stesso tempo provocatorio.
La vita è un’esperienza straordinaria, ma anche misteriosa e spesso paradossale.
Ci troviamo immersi in un mondo di meraviglia e bellezza, ma allo stesso tempo siamo costantemente in bilico tra gioia e tristezza, speranza e disperazione, presenza e assenza.

𝑼𝒏 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒑𝒐𝒄𝒓𝒊𝒕𝒂, 𝒔𝒆𝒍𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐
𝒅𝒐𝒗𝒆 𝒑𝒖𝒓𝒆 𝒊 𝒏𝒐𝒓𝒎𝒂𝒍𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒆𝒔𝒄𝒍𝒖𝒔𝒊.
𝑻𝒖 𝒑𝒂𝒓𝒍𝒊 𝒄𝒐𝒍 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐
𝒎𝒊 𝒇𝒊𝒔𝒔𝒊 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒏𝒔𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆
𝒎𝒊 𝒂𝒎𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒐𝒏𝒅𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆
𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒓𝒔𝒊𝒕𝒂̀ 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒓𝒐𝒈𝒂
𝒔𝒆𝒈𝒏𝒂 𝒍𝒂 𝒅𝒊𝒇𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂.
𝑰𝒍 𝒗𝒂𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒂𝒈𝒈𝒊𝒖𝒏𝒕𝒐
𝒕𝒖 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒓𝒐𝒈𝒉𝒊 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐
𝒔𝒖𝒍 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒆.
𝑻𝒖 𝒂𝒍𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒊 𝒍𝒂 𝒃𝒂𝒏𝒂𝒍𝒊𝒕𝒂̀.

La vita è ciò che ci circonda, ciò che ci dà forma e significato, eppure l’assenza della vita sembra portare alla mente un’immagine di vuoto e di solitudine.
In casi estremi, l’assenza di vita può rappresentare una perdita, un lutto, un momento in cui qualcosa che era vivo cessa di esserlo. In questi casi “vita assente” diventa un’espressione del dolore, della mancanza, della nostalgia per ciò che non c’è più.

𝑺𝒕𝒂𝒎𝒂𝒕𝒕𝒊𝒏𝒂 𝒍𝒐𝒕𝒕𝒂𝒗𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐
𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒆 𝒇𝒖𝒐𝒓𝒊 𝒅𝒊 𝒎𝒆, 𝒆𝒏𝒐𝒓𝒎𝒆, 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒊𝒕𝒊𝒄𝒐.
𝑰𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒆𝒓𝒂 𝒔𝒑𝒆𝒛𝒛𝒂𝒕𝒐, 𝒊𝒎𝒑𝒂𝒖𝒓𝒊𝒕𝒐
𝒂𝒕𝒕𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒂 𝒎𝒆 𝒖𝒏 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐 𝒂𝒔𝒔𝒐𝒓𝒅𝒂𝒏𝒕𝒆
𝒎𝒊 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂𝒗𝒐 𝒅𝒂 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒆 𝒍𝒆 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒊,
𝒔𝒕𝒖𝒅𝒊𝒂𝒗𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒄𝒐𝒍𝒑𝒊𝒓𝒍𝒐, 𝒖𝒄𝒄𝒊𝒅𝒆𝒓𝒍𝒐
𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒆𝒓𝒂 𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐 𝒕𝒐𝒓𝒕𝒆, 𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐
𝒏𝒆𝒍 𝒗𝒖𝒐𝒕𝒐 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂𝒗𝒐 𝒊𝒏𝒆𝒓𝒕𝒆 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒕𝒆𝒏𝒕𝒆
𝒄𝒐𝒏𝒕𝒊𝒏𝒖𝒂𝒗𝒐 𝒂 𝒇𝒊𝒔𝒔𝒂𝒓𝒍𝒐 𝒏𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊
𝒄𝒐𝒏 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒐 𝒔𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒓𝒕𝒂𝒕𝒐
𝒄𝒐𝒍 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒂𝒕𝒕𝒓𝒂𝒏𝒕𝒐.
𝑪𝒐𝒔𝒊̀ 𝒊𝒎𝒎𝒐𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒎𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒅𝒆𝒗𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́…
𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒕𝒂𝒏𝒕𝒂 𝒔𝒐𝒍𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒆?
𝑮𝒍𝒊 𝒖𝒐𝒎𝒊𝒏𝒊 𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒊𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐 𝒖𝒏’𝒆𝒇𝒇𝒊𝒈𝒊𝒆
𝒊𝒏 𝒄𝒖𝒊 𝒄𝒆𝒍𝒂𝒓𝒔𝒊, 𝒗𝒊𝒗𝒐𝒏𝒐 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊
𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒏𝒆𝒍𝒍’𝒂𝒑𝒑𝒂𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂, 𝒇𝒂𝒄𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒊
𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒆𝒅𝒐𝒏𝒐
𝒎𝒆𝒏𝒕𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒄𝒂𝒓𝒏𝒆 𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒖𝒎𝒂…

Tuttavia, l’assenza di vita può assumere una sua valenza positiva e diventare una fonte di ispirazione e di riflessione sulla natura effimera della vita stessa e sulla necessità di apprezzare il tempo che abbiamo a disposizione.
Un richiamo quindi, alla consapevolezza e alla gratitudine che ci spinge a valorizzare ogni istante e a rendere ogni momento unico e irripetibile.

𝑺𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒅𝒐𝒍𝒄𝒊 𝒓𝒊𝒗𝒆
𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒆𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒊𝒎𝒎𝒆𝒏𝒔𝒐 𝒇𝒊𝒖𝒎𝒆
𝒉𝒐 𝒓𝒊𝒄𝒆𝒗𝒖𝒕𝒐 𝒆𝒏𝒐𝒓𝒎𝒊 𝒓𝒊𝒄𝒄𝒉𝒆𝒛𝒛𝒆
𝒆𝒕𝒆𝒓𝒏𝒆, 𝒒𝒖𝒊 𝒕𝒊 𝒉𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒖𝒕𝒐
𝒆𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒎𝒊𝒐 𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆,
𝒊𝒍 𝒄𝒓𝒆𝒂𝒕𝒐 𝒆𝒓𝒂 𝒇𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒂𝒕𝒐
𝒅𝒂 𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒐𝒔𝒆 𝒑𝒊𝒆𝒏𝒆
𝒆 𝒍’𝒂𝒓𝒊𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒅𝒊𝒗𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒇𝒓𝒆𝒔𝒄𝒖𝒓𝒂.
𝑽𝒆𝒅𝒆𝒗𝒐 𝒊 𝒃𝒂𝒎𝒃𝒊𝒏𝒊 𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒓𝒆
𝒄𝒐𝒊 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒔𝒑𝒍𝒆𝒏𝒅𝒊𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒓𝒑𝒊 𝒊𝒈𝒏𝒖𝒅𝒊
𝒎𝒆𝒏𝒕𝒓𝒆 𝒎𝒂𝒏𝒈𝒊𝒂𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒅𝒐𝒍𝒄𝒊 𝒇𝒊𝒄𝒉𝒊
𝒆 𝒊𝒍 𝒗𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒄𝒊 𝒓𝒊𝒔𝒕𝒐𝒓𝒂𝒗𝒂
𝒆 𝒍𝒂 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒄𝒓𝒆𝒔𝒄𝒆𝒗𝒂
𝒎𝒆𝒏𝒕𝒓𝒆 𝒕𝒖 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒊𝒐𝒔𝒐 D𝒊𝒐
𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒈𝒏𝒂𝒗𝒊 𝒍𝒂 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒛𝒊𝒐𝒔𝒂 𝒍𝒊𝒃𝒊𝒅𝒐
𝒆 𝒊 𝒇𝒊𝒐𝒓𝒊 𝒓𝒂𝒅𝒊𝒐𝒔𝒊 𝒔𝒗𝒆𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒔𝒖𝒑𝒆𝒓𝒃𝒊
𝒎𝒆𝒏𝒕𝒓𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒓𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒄𝒂𝒏𝒕𝒂𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒍𝒍𝒊𝒏𝒆
𝒆 𝒍’𝒖𝒐𝒎𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒊𝒗𝒂 𝒊𝒏𝒈𝒆𝒈𝒏𝒐𝒔𝒆 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒏𝒕𝒊
𝒄𝒓𝒆𝒂𝒕𝒖𝒓𝒆 𝒔𝒇𝒊𝒅𝒂𝒏𝒕𝒊 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒍𝒊 𝒈𝒍𝒐𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊

Quando si parla di poesia, la sensibilità e la dolcezza sono elementi fondamentali.
Essa ci permette di esplorare le nostre emozioni più profonde e, attraverso la parola scritta, di dar loro una voce.

In “Vita assente” il poeta affronta tematiche importanti e a volte dolorose.
Eppure tra i versi di questa raccolta c’è spesso una bellezza sorprendente che ci dimostra che la poesia è la magia dell’anima che può trasmutare il dolore in qualcosa di prezioso.
Come un alchimista che trasforma il piombo in oro, il poeta trasforma la sofferenza in parole che hanno il potere di consolare e ispirare.

Grazie Prof !!!
Quest’opera è un capolavoro!

La rubrica Review Diary è uno spin-off del libro “Una nature lover in lockdown” e nasce dal desiderio di dar seguito alle pagine del mio libro-diario, che calorosamente tutti i miei lettori mi hanno richiesto.
Salvina Cimino