Recensione – Come diventare bella, ricca e stronza – Giulio Cesare Giacobbe

Sono sicura che tutti i miei lettori abituali si staranno chiedendo: Ra, ma come ti è saltato in mente di leggere una cosa simile?

Effettivamente non l’ho scelto da sola, anzi, non l’ho proprio scelto io, mi è stato regalato da una mia amica e ne sono felicissima perché mi ha davvero fatto riflettere tanto, mi ha regalato tantissimi spunti, occasioni di riflessione ma… andiamo per gradi.

Scheda Tecnica

  • Titolo: Come diventare bella, ricca e stronza
  • Sottotitolo: Istruzione per l’uso degli uomini
  • Autore: Giulio Cesare Giacobbe
  • Editore: Mondadori
  • Data pubblicazione: 2 maggio 2007
  • Genere: manuale‎ 
  • Copertina flessibile: 125 pagine
  • Cartaceo: 20,00 euro
  • Ebook: 6,99 euro

Trama

Questo è un libro scandaloso, scorretto, immorale. Ma strategico. Una specie di Principe di Machiavelli a uso delle donne. Un libro di estremo realismo sentimentale. Scritto con lo stile inconfondibile che ha fatto di Giulio Cesare Giacobbe lo psicologo più amato dai lettori italiani. Come diventare bella, ricca e stronza rivela per la prima volta alle donne cosa vogliono veramente gli uomini da loro. Cosa gli interessa, cosa gli piace. E di conseguenza cosa bisogna fare per accalappiarsene uno. Magari sposarlo. E, ovviamente, spennarlo.
Un godibilissimo manualetto, tanto sincero quanto ironico, che consegna nelle mani delle fanciulle tutto quello che gli uomini non dicono. Con un unico avvertimento dell’autore: “Se ti scandalizzi, questo libro non è fatto per te. Anzi, ripensandoci, se ti scandalizzi credo proprio che tu abbia un bisogno dannato di leggere questo libro”.

Recensione

Questo è un libro immorale. Anch’io che l’ho scritto, lo trovo immorale. Le donne intelligenti lo troveranno, spero, anche divertente. Alcune invece si incazzeranno. Magari al punto da urlare insulti e invettive contro di me. Ma non merito tanto onore. Io sono solo un ambasciatore. Non hanno nulla da temere, da me: ambasciator non porta pene. Può tuttavia essere una buona occasione per sfogare la loro rabbia secolare. Questo libro può avere infatti una funzione terapeutica. Dentro ci sono tutti i luoghi comuni e le cazzate che dicono e che fanno gli uomini. Essendo un uomo li conosco bene. In realtà il vero scopo per cui l’ho scritto è quello di far divertire sia le donne che gli uomini. Questo libro infatti è una rassegna scherzosa dei difetti di entrambi.

Sicuramente è un libro che non è adatto a persone non inclini all’ironia e all’autoironia, infatti mi sono resa conto che senza questa prerogativa probabilmente mi sarei solo indispettita e lo avrei chiuso dopo cinque pagine, perdendomi un volume divertente, scritto bene e che contiene dei messaggi importanti. Non nascondo che all’interno troverete non solo molte banalità ma molti messaggi maschilisti, ad esempio l’autore afferma che l’unico modo che una donna ha di diventare ricca è quello di sposare un uomo ricco, non avendo in sé le capacità per diventarlo da sola e, di contro, ci mostra che purtroppo la colpa è del mondo maschilista in cui viviamo, quindi il maschilista non è lui che apertamente parla di questi aspetti, ma la società che non permette alle donne di realizzarsi come gli uomini e, onestamente, non posso dargli torto perché… guardiamo in faccia la realtà: quante donne ricche come Bill Gates conosciamo? Poche. La seconda donna più ricca al mondo (non cito la prima perché si parla di lei e della sua famiglia) è Alice Walton con un patrimonio di 65,3 miliardi di dollari, fra gli uomini al secondo posto abbiamo Bill Gates con 96,5 miliardi, a pari patrimonio (o quasi) di Alice troviamo Amancio Ortega, che però nella lista degli uomini sta al sesto posto ma non basta. Alice Walton è così ricca perché figlia di un uomo ricco, ovvero Sam Walton, il fondatore dei supermercati Wal-Mat. Certo, non è rimasta con le mani in mano, ha dimostrato il suo valore, ha una laurea in economia e finanza, un’altra in arte, è una analista azionaria, dirige un’attività di investimento, ha fondato una sua banca di investimenti ma…senza quel padre quante possibilità avrebbe avuto? Amancio Ortega, invece, è un imprenditore spagnolo di modeste origini, nato in un piccolo paese di provincia, che ha creato la sua prima società in un garage.

Le vedete le differenze? Io odio mostrarvi questa faccia del mondo, perché sapete quanto mi batta per la parità dei diritti ma… per combattere il male, bisogna conoscerlo e, anche se con modi brutali, Giacobbe ci mostra come stanno le cose: il mondo non è ancora pronto ad accogliere donne ricche e potenti come gli uomini. Il mondo non permette alle donne di diventare ricche potenti come gli uomini. E allora, se una donna desidera invece diventare così ricca, cosa deve fare? usare le armi che ha: l’uomo non si vergogna di sfruttare l’ondata maschilista per arrivare in alto, allora la donna non deve vergognarsi di usare ciò che possiede per fare lo stesso perché, andando controcorrente, non riuscirà mai a farcela. E cosa possiede la donna? Beh, la f… femminilità. La sua femminilità (che cosa pensavate che dicessi?). Tranquilli, il libro non fa sconti a nessuno, tratta male anche gli uomini, dipingendoli come degli esseri semplici, desiderosi di un bel corpo da possedere e col quale divertirsi andando oltre ogni fantasia, così allocchi da credere ad ogni parolina dolce uscita da una boccuccia tinta di rosso, tanto da farsi spennare come un tacchino al Ringraziamento.

Ho trovato questo libro a tratti brutale e, purtroppo, a tratti vero. Non credo, come Giacobbe, che la donna non abbia le capacità per diventare ricca da sola, né credo, sempre come lui afferma, che la donna non sia capace di fare investimenti per aumentare i suoi beni, credo però che la donna venga ancora cresciuta troppo lontana dal mondo degli affari, che le donne vengano ancora viste come inette in determinati campi e, per questo, loro stesse non si sentono preparate, sicure, capaci e ciò crea un circolo vizioso. Se nessuno vi insegna a giocare a pallone, il primo calcio che darete sarà un flop, vi pioveranno addosso insulti e voi, credendo di essere negate, manco ci proverete più. Ma se foste cresciute giocando a pallone per strada insieme ai vostri amichetti, vi sentireste molto più abili e sicure di fronte ad una porta, non credete?

Il manuale, perché di questo si tratta, vuole insegnare alle donne a diventare, appunto, belle, ricche e stronze, per poter ottenere l’appagamento ed il sostegno economico che desiderano e l’unico modo per farlo è: risultare abbastanza sensuali da conquistare un uomo ricco, abbastanza desiderabili dal farsi sposare, abbastanza stronze da non innamorarsene, saper fingere come attrici da Oscar e divorziare al momento opportuno, facendo ricadere la colpa su di lui e beccandosi la metà del suo patrimonio. E poi ripetere tutto da capo con un altro pollo. Come vi dicevo, al di là di alcuni passaggi che sono davvero delle provocazioni sia per gli uomini che per le donne, ci sono anche insegnamenti degni di nota.

Se sei una donna intelligente lasci che siano gli uomini, a farsi il mazzo per mettere da parte una fortuna. Tu fai una cosa che non ti costa niente. Te li sposi. […] Alle donne non è stata data quasi mai altra possibilità che sfruttare la ricchezza degli uomini.

Lo so, certe righe vi lasceranno sbigottiti, vi verrà voglia di gettarlo dalla finestra, di non leggerlo più, di telefonare all’autore e contargliene quattro ma non dimenticate il messaggio iniziale: è un libro immorale scritto per divertire. Il mio consiglio è di leggerlo con consapevolezza, prendendolo per ciò che è, senza fasciarsi la testa.

La prima cosa di cui ti devi convincere è che la bellezza non esiste. Ma diventare bella si può. Perché se è vero che non esiste la bellezza è vero che esiste il bello. […] Il bello non è questione di misure. Nemmeno di colore. Nemmeno di pelle. Non è un fatto fisico. […] A decidere quello che è bello, infatti, non sono i nostri occhi ma il nostro cervello.

È un libro molto sagace, scritto bene, scorrevole, che ho divorato in due giorni, fra una risata e l’altra. Le battute non si contano e sono certa che una conversazione dal vivo con il dottor Giacobbe sarebbe una vera esperienza. Come vi dicevo, fra una battuta e l’altra, non mancano messaggi che, interpretati nel giusto modo, sono importanti per ogni donna, il primo è quello che riguarda la bellezza, di cui la citazione sopra è solo un assaggio. Quanto siamo schiave della bellezza? Della palestra? Delle diete? Dei massaggi? Della cellulite? Delle cerette? Giacobbe ci spiega che una donna che si sente bella, si comporta da bella e risulta bella, perché la vera bellezza sta nella sua sensualità e la sensualità non dipende dalla taglia dei pantaloni, ma dal suo essere. Certo, un po’ di cura serve, non siamo ipocriti, ma una modella fredda non verrà mai notata da un uomo, che preferirà una donna magari canonicamente “imperfetta” rispetto alla modella, ma sensuale, affascinante, intrigante, tutte doti che non dipendono dal corpo ma dalla mente.

Per gli uomini la bellezza di una donna consiste nella sua capacità di seduzione.

Altro capitolo che mi ha colpito è stato quello finale, o meglio, quelli finali, sul come diventare stronza. In questi capitoli ci fa capire un po’ come funziona la società oggi, ed è molto triste. La gente vuole intorno a se solo persone vincenti e, per vincenti, si intendono persone belle e sempre allegre, qualsiasi siano i loro drammi, all’esterno non devono mai trasparire.

Sii sempre allegra. Anche se hai la morte nel cuore. Per diventare bella ricca e stronza devi diventare stronza anche con te stessa.

Ma ci sono lezioni ancora più importanti, ad esempio l’importanza di saper essere totalmente autonome, di saper vivere da sole, di saper gestire la solitudine, saper affrontare i problemi, saper essere responsabili della propria felicità e non passare la vita a fare scarica barile.

Perché tu sei la tua migliore amica e sei sempre in sua compagnia e non ti senti mai sola. Ma se tu non ti stimi e non ti ami e non stai bene con te stessa ma hai sempre bisogno di qualcuno o di qualcosa fuori di te che ti dia quella stima e quell’amore e quindi quella sicurezza che tu non hai in te stessa, non solo tu sarai sempre alla ricerca di qualcuno o di qualcosa che ti dia tutto questo, ma sarai sempre infelice perché non lo troverai mai.

Sono soddisfatta di questa lettura, ringrazio la mia amica Vinzia per avermela consigliata e inviata e, a mia volta, la consiglio a tutti voi, uomini o donne, con la raccomandazione di saperlo prendere per ciò che è, ridendo dei punti scritti appositamente per quello, sapendo godere del black humour di Giacobbe ma, anche, sapendone trarre le giuste conclusioni e le giuste “lezioni” se così vogliamo chiamarle.

raffaella_iannecebonora_author

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