Recensione – Il condominio sul mare – Resede Ferioli

Ho sempre desiderato abitare in un luogo con vista indisturbata sul mare. Da tempo la mia famiglia soggiornava nel periodo estivo al lido di Bosco Alto, dove ero abituata a fare escursioni in bicicletta.

Scheda Tecnica

  • Titolo: Il condominio sul mare
  • Sottotitolo: ovvero di come nasce una dittatura
  • Autore: Resede Ferioli
  • Editore: Le Lucerne
  • Data pubblicazione: 9 marzo 2022
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • Copertina flessibile: ‎160 pagine
  • Cartaceo: 12,35 euro
  • Ebook: 3,99 euro

Trama

Chi, dopo una lunga e intensa vita di lavoro, non vorrebbe abbandonare il trambusto cittadino e godersi una pensione all’insegna della pace? È esattamente il progetto della protagonista di questa storia, un notaio che un giorno decide di acquistare a scatola chiusa un attico in un condominio con vista mare. Quello che non immagina è che ben presto si troverà a fare i conti con l’infido vicino del piano terra, l’unico che risiede nel condominio per tutto l’anno. Il suo nome è Bondi, Gianni Bondi. Con la scusa di fare piccoli favori e sobbarcarsi tutti gli oneri burocratici, negli anni il Bondi ha costruito un sistema di fiducia, riverenza e controllo, fino ad asservire il condominio e trattarlo come cosa propria. Inizia così la lotta disperata della protagonista contro l’ingiustizia, le vendette e gli abusi giuridici del Bondi. Tra episodi tragicomici di vita condominiale e assalti in punta di diritto, l’autrice riflette su come in una comunità libera governata da leggi giuste possa insinuarsi il germe della dittatura.

Biografia

Resede Ferioli è un’autrice italiana nata negli anni ’30. Ha studiato giurisprudenza e lavorato per tanti anni come notaio. Dopo “Abbassate il volume. Indagine su libertà e soprusi della movida“, torna con “Il condominio sul mare (ovvero di come nasce una dittatura)“.

Recensione

Benvenuti fanciulli in questa recensione curiosa e difficile da inquadrare ad un primissimo sguardo. Primissima collaborazione con la casa editrice Le Lucerne, che ringrazio per questo libro a scatola chiusa e dalla sorpresa inaspettata, per mostrare nuove realtà e prospettive.

Da buona terrona, nata con il profumo del mare, unito ai sapori tipici, non poteva trovare miglior casa questo libro. Un condominio sul mare rivela già tutto di sé, attraverso il titolo e la copertina, un luogo fatto per dedicarsi al proprio benessere, coccolati dalla vista panoramica e dai vicini cordial….ops ho sbagliato storia ahahah…ebbene sì, la povera malcapitata protagonista si ritroverà alle prese con l’investimento più pazzo e mal gestito della storia. Anche se l’idea di lasciare tutto e fiondarsi in un palazzo affacciato sul mare, non mi dispiaccia, quello che viene preso sottogamba, è l’effettivo contorno.

Chiunque viva in un condominio, in qualsiasi parte del mondo, avrà sicuramente aneddoti simpatici e non, sui cari vicini…ecco che Resede Ferioli raggruppa una serie di “sfortunati” eventi che passeranno dal sospetto che il destino è particolarmente vendicativo, alla perenne convinzione che l’ambiente circostante sia particolarmente ostile. Tra dittature silenziose, leggi non scritte e consensi creati nel tempo, la protagonista dovrà vedersela con un condominio variopinto, pieno di fili tirati e manovrati dalla stessa persona che predilige spingere gli altri ad agire e rimanere intoccabile, piuttosto che avere il coraggio di dire le cose…un luogo molto ostile!!!

Cosa cerca di dirci l’autrice in questo libro? Il messaggio base, facilmente applicabile ad altri mille ambienti e situazioni, rimarca l’incapacità di “reagire” quando le cose si sono consolidate in maniera retrograda e di gruppo. Che sia un posto di lavoro, che in casa, ognuno crea gerarchie e il meno “audace” nella comunicazione, o “coraggioso” nella risposta, viene soggiogato senza vie di fuga. Comprendiamo subito quanto le diverse ingiustizie, fanno presa sulla mancata conoscenza delle leggi e finisce per rimanere calpestato dalla strafottenza goliardica di altri, che tendono puntualmente a generare un proprio codice fatto da leggi tutte sue e irremovibili. 

Proprio per questo motivo, l’autrice ha strutturato l’opera come un cosiddetto “disco rotto”, un susseguirsi di gesti e soprusi che si ripetono di continuo, giorno dopo giorno, fino all’effettiva consapevolezza della futura scelta: o rimani succube o reagisci. Proprio come la protagonista che prenderà in mano la situazione e punterà a stravolgere le cose per evitare squilibri e ristabilire quel semplice e corretto equilibrio…fare giustizia…in tutti i sensi.

Sicuramente non è un’opera che si lascia comprendere nell’immediato, e soprattutto non da un pubblico che quelle ingiustizie non sanno ancora di cosa sono fatte, perché proprio come un argomento nuovo e diverso, va interpretato e capito. La scrittura veloce aiuta molto, ma quella sensazione di perenne deja-vu, tende a distrarre molto spesso. Consiglio una cura maggiore del testo perché sono presenti diversi refusi per un formato pocket di meno 160 pagine, non concepibili, considerando il prezzo. Ho trovato che l’obiettivo è molto glorioso ma poteva essere preso e modellato nel tempo, per rendere più fruibile la lettura. Ammetto che, anche vivendo in prima persona questa spiacevole situazione, non mi sono mai sentita legata o “animata” dalle dinamiche a causa, secondo il mio personalissimo parere, del ritmo sempre costante della storia. Non ci sono veri e propri picchi alti o bassi, il testo segue un suono unico…un eco lontano…che non sono mai riuscita ad afferrare. Quindi, se volete approcciarvi all’opera, siate consapevoli che non sempre si entra in simbiosi con qualcosa, senza perdere di vista il messaggio inserito. Fate voi, cari lettori.

Ci vediamo alla prossima dalla vostra CAPPELLAIA MATTA.

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