Recensione – Sul viale delle ombre 1# – Enrico Scebba

Premessa: la recensione si baserà sulla copia ricevuta dall’autore in data 4/09/2021, tutte le correzioni o modifiche effettuate successivamente, per ovvi motivi, non comprenderanno la copia in nostro possesso.

Buongiorno Fanciulle e Fanciulli, eccomi di nuovo qui, dopo un prolungatissimo periodo di stop per cause di forza maggiore!
Avete presente quando vi ritrovate tra le mani un libro senza che avevate prima preventivato di leggerlo? Questo è quello che mi è accaduto con il libro che vado a recensire oggi, un libro che mi è arrivato facendo un giro strano, ma che sono contento di avuto modo di leggerlo.
Il libro di cui andiamo a parlare oggi è “Sul viale delle ombre, La lacrima del principe”, primo volume di una trilogia, scritto da Enrico Scebba ed edito Kermonia.
Senza perdere ulteriore tempo in chiacchiere e indugi, vi lascio alla scheda tecnica del libro, alla trama e alle mie considerazioni nella recensione. Buona lettura!

Scheda Tecnica

Altri volumi che compongono la Saga :

  • I tesori del Negromante (Vol. 2)
  • La paziente 99 (Spin off)
  • La chiave dell’eternità (Vol. 3)

Trama

Il principe di Villa Phalagon, Sebastian Groove, è affetto da una malattia misteriosa così la moglie Margaret decide di rivolgersi al dottor Steven West, specializzato in infettivologia. L’uomo si recherà all’antica villa del principe accompagnato dall’attraente sorella Katie senza sapere che a Baghville, il piccolo borgo in cui sorge la villa, i tanti segreti e le misteriose leggende rendono il paese un luogo poco ospitale, dove gli abitanti subiscono l’effetto di una potente maledizione che minaccia la loro esistenza. I West conosceranno l’intera famiglia Groove, ma non sarà facile per loro scoprire cosa cela la villa che in paese è stata soprannominata “villa dei mostri”. Molti sono i quesiti che Steven e Katie dovranno porsi. Cosa nasconde Margaret Groove? Perché il figlio Albert sembra l’unico disposto ad aiutarli? Da cosa è affetto realmente il principe di Phalagon? Ma soprattutto, perché tutti i cittadini e persino il parroco del paese temono l’antica villa?

Biografia

Enrico Scebba è nato a Palermo il 13 agosto 1989 ma vive a Bagheria. Dopo il conseguimento del diploma di tecnico elettronico e grazie alle competenze acquisite durante diverse esperienze lavorative in ambito informatico, si appassiona alla programmazione di siti internet e software gestionali. Ma un’altra passione lo anima, quella per la lettura che lo ha sempre accompagnato nel corso degli anni, soprattutto a partire dall’adolescenza, tuffandolo nel genere fantasy. Crescendo si è approcciato alla lettura di altri generi letterari. Scrive storie e racconti per hobby da quando aveva diciotto anni, ma soltanto sulla soglia dei trenta ha deciso di pubblicare il suo primo romanzo iniziando con il primo volume della trilogia dal titolo Sul viale delle ombre.

Recensione

Quando Palma mi ha detto che mi avrebbe mandato questo libro, mi sono subito incuriosito e mi sono messo a cercare qualche informazione in più sul titolo e sull’autore. Mi aveva affascinato da subito l’idea di una villa misteriosa, una “villa dei mostri” e non vedevo l’ora di mettermi a leggerlo.

La storia è ambientata a inizio del secolo scorso, precisamente nel 1918, un giovane medico infettivologo, Steven West, viene chiamato dalla moglie di un principe per indagare sulla strana malattia che sta affliggendo suo marito e della quale sembra non esserci cura. Arrivato a Villa Phalagon, accompagnato da sua sorella Katie, si ritrova in un ambiente decisamente diverso da quello che si aspettava. La villa è tempestata di statue di creature mostruose dall’aspetto inquietante, che sembrano sovrastare e proteggere l’intera dimora. In paese la famiglia Groove, proprietaria della villa, non è affatto ben vista, anche a causa di uno dei figli del principe, che ha una pessima fama in paese, tanto da additarlo come una creatura maligna.

Steven non crede alle dicerie che aleggiano sulla villa e non si lascia influenzare da quello che gli abitanti del piccolo borgo pensano della famiglia che vi abita. Fatti strani e inquietanti accadono in paese, una serie di aborti spontanei e di nascite di bambini deformi, eventi infausti che non fanno che peggiorare, la già terribile, fama di Villa Phalagon.

Ma come sono collegati questi eventi a una villa? Può in qualche modo essere responsabile la tanto temuta famiglia Groove per questi orrendi avvenimenti? Lo spirito scientifico di Sebastian non è affatto d’accordo, ma qualcosa di strano senza dubbio sta accadendo in quel paesino.

Enrico ci introduce in modo graduale agli eventi che accadono, tutti narrati in modo coerente, senza salti temporali o discontinuità. Il romanzo parte un po’ stentato, l’autore aggiunge tantissimi dettagli che a mio personalissimo parere rallentano troppo e spezzano il ritmo della narrazione, rendendo un po’ difficoltoso il voler andare avanti. Ammetto che, se mi fossi imbattuto per caso nel libro di Enrico, dopo le prime pagine probabilmente avrei abbandonato il testo e non sarei riuscito a portare a termine la lettura. Mi sono dovuto forzare un po’ per andare avanti e questo, purtroppo, può essere un grosso difetto per un romanzo, dove le prime pagine devono catturare l’attenzione e la curiosità del lettore. Ed è un vero peccato, perché poi il romanzo invece ingrana bene e ha un buon ritmo per il resto della storia rendendolo una lettura piacevole.

Alcuni dettagli forse risultano essere ancora un po’ ridondanti durante la lettura, ma è lo stile che ha voluto dare l’autore al suo romanzo, facendo leva più volte su quegli elementi che dovrebbero mettere a disagio in lettore, come se si trovasse protagonista egli stesso della storia e, devo dire che, il risultato è stato raggiunto. In alcuni passaggi si prova un estremo senso di inquietudine e senti addosso gli sguardi di quei mostri più volte nominati.

La storia nel complesso è molto piacevole, con alcuni colpi di scena nei punti giusti  che danno quel pizzico di pepe e curiosità in più, che in un romanzo del genere non guastano mai.

Questo è il primo romanzo di una trilogia, autoconclusivo, anche se lascia parecchi spazi aperti per gli altri due libri che andranno a comporre la saga. Personalmente avrei preferito qualche piccola curiosità in più, qualcosa che collegasse meglio alcuni elementi presentati all’interno di questo romanzo, invogliandomi a scoprirne di più leggendo i prossimi. Alcuni fatti e dettagli vengono solo accennati e ti lasciano con quel senso di “insoddisfazione” ( lo metto tra virgolette perché non è il termine adatto al 100%). Un po’ come quando ti ritrovi a mangiare un buonissimo piatto di pasta, ma finisce subito perché te ne hanno portati solamente 80 grammi, perché diciamocelo, 80 grammi di pasta solamente dovrebbero essere illegali!

Scherzi a parte, quella dei dettagli non vuole assolutamente essere una critica, è questione di gusto personale ed è un parere soggettivo e non oggettivo.

Unico dettaglio che mi permetto di aggiungere è la mancanza di indicazioni che questo sia il primo volume di una trilogia. Chi si trova ad acquistare il libro perché ne è venuto a conoscenza tramite Enrico sa che questo è il primo volume, ma se un ipotetico lettore si trovasse tra le mani questo romanzo non riuscirebbe a capire che si tratta di una trilogia e soprattutto non potrebbe risalire a quale dei tre volumi si tratti.

Nel complesso mi sento di consigliare il libro di Enrico, a chi si appassiona ai misteri, a chi vuole ritrovare ambientazioni cupe e dallo stile gotico, a chi vuole ritrovarsi immerso in un caso che del razionale non ha nulla o quasi.

Vi ho incuriositi con la mia recensione? Siete curiosi di scoprire quali altri misteri e segreti nasconderà la villa dei mostri? Vi aspetto alla prossima recensione e che gli antichi echi delle Parole vi indichino la via. Un abbraccio!

@danielepasquiniscrittore

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