Non lasciarla entrare Jack. Gioca, divertiti, prenditi quello di cui hai bisogno e basta.
Scheda Tecnica

- Titolo: Dirty Smile
- Autore: Monique Vane
- Serie: Purple Series
- Autoconclusivo
- Editore: Independently published
- Data pubblicazione: 4 febbraio 2021
- Genere: Contemporany Romance, Erotic Romance
- Copertina flessibile: 315 pagine
- Cartaceo: 9,95 euro
- Ebook: 1,99 euro
- Kindle Unlimited: disponibile
Terzo volume della Purple Series autoconclusivo. È consigliata la lettura dei primi due volumi
1. Se potessi dirti
2. Quello che non ti ho detto

Trama
Bentornati a New Orleans
Siete pronti a tornare al Porpora’s Club?
La vita è fatta di tante cose, la mia è fatta di assenze e mancanze che non si possono sostituire.
Così ho deciso di andarmene, di spostarmi lontano da quel luogo, che per me non è mai stato “casa”. Ho scelto New Orleans, così eclettica, piena di culture diverse e di vita. Ho bisogno di qualcosa di più, ho il diritto di vivere la vita che merito… Il destino mi ha fatto conoscere Ava e con lei ho conosciuto lui: Jack.
Presuntuoso, egocentrico, bello da morire, con gli occhi blu come un lago di montagna, i capelli biondi di un angelo e sexy come il peccato e con quel sorriso assassino sulle labbra. Lui non è la persona giusta per me, siamo troppo diversi, vogliamo cose diverse, ma quando mi guarda con quel sorriso sporco sulle labbra…non posso fare altro che brillare per lui.
Recensione
Ci sono storie che fanno giri immensi, per tornare a noi sotto forma diversa e chiudere un cerchio aperto tanto tempo prima. Ecco come esprimo il mio stato d’animo, alla recensione dell’ultimo volume della “Purple Series”, iniziata ormai nel lontano 2020. Potete recuperare le opere precedenti:
Recensione – Se potessi dirti – Monique Vane
Benvenuti fanciulli, oggi parliamo del primo volume della duologia “Purple Series” che racchiude la nuova avventura intrapresa da Monique Vane, sperimentando così l’auto-pubblicazione da sola…o forse no!!!!Ecco che compare la…
ContinuaRecensione – Quello che non ti ho detto – Monique Vane
Benvenuti fanciulli in questa nuova recensione dedicata al seguito super atteso dalla fanciulla, il punto definitivo ad una coppia rimasta in bilico dopo la conclusione di Se potessi dirti (primo…
ContinuaSicuramente, la scelta di parlare della coppia rimasta in “sordina” nei primi volumi, era quel dettaglio che mancava e del quale avevamo bisogno. Altrettanto convinta che, personalmente, consiglio di seguire l’ordine di pubblicazione, non solo per un discorso di spoiler (perché ci sono tanti riferimenti chiave), ma soprattutto per viversi “subito” nella mente di Stella e Jack. La storia inizia proprio a gamba tesa, quando alcune “dinamiche” sono state ampliamente narrate nel volume Se potessi dirti e potreste sentirlo un pelo “frettoloso” perché tutto già descritto in precedenza…ecco perché consiglio di seguire il suo ordine preciso. Anche se Monique, fornisce tutto il quadro generale, avrete la sensazione che tanti dettagli vengano narrati “velocemente” perché già soffermati in passato.
Sento il mio corpo brillare e non spegnersi. Ognuno brilla di luce propria, bisogna dare valore a quella luce, possiamo brillare meno in qualche giorno, può esserci qualche nuvola a oscurare la nostra luce, ma ciò non vuol dire che brilliamo meno.
La scelta di utilizzare i POV alternati, è l’arma vincente per la scrittura di Monique, perché dritta al punto, precisa, diretta e senza troppi fronzoli. Ecco come conosciamo Stella e Jack, due cuori incrociati da sguardi indagatori, attratti fisicamente ma ostacolati da pregiudizi e orgogli radicati dentro di loro. Abbiamo una Stella che verrebbe subito etichettata come “la brava ragazza”, sempre ligia ai suoi doveri, ostacolata da tutto e tutti, costantemente privata del suo vero “io” tanto da perderlo senza capirlo veramente. Il suo percorso verrà messo più volte in discussione, non solo per il rapporto intrapreso con Jack, ma come donna e relativi desideri prettamente personali. Ma quanto è semplice pensare di sentirsi bene perché vicini ad una determinata persona? E quanto risulta difficile capire che il proprio benessere deve partire prima da noi?
In passato non c’è stato niente ad attrarmi così tanto, sono sempre scappato da tutto e da tutti, anche da me stesso, cercando la pace in qualcosa di frivolo e determinato, niente di speciale. Ho imparato con la mia giovane vita che il cuore viene distrutto, sempre, nessuno se ne prende cura veramente, sono sopravvissuto a tutto quello che mi è successo e ancora oggi faccio i conti con quella parte che non riesco a far andare via. Non riesco a perdonare, neanche me stesso.
Dall’altra parte abbiamo un Jack, considerato da tutti come “l’uomo vissuto”, sempre pronto a mettersi in gioco per accontentare e affievolire il suo malessere interiore, trasgredendo e donando tutto se stesso a coloro che lo richiedono. Super gettonato nel “Porpora’s Club”, non riesce più a distinguere il sentirsi un’oggetto, al sentirsi vivo. Linea sottile che potrete afferrare, solo attraverso i continui flash back che seguiranno in alternanza nella storia, spiegando anche l’utilizzo del simbolo del biscotto nei suoi capitoli…ahhhh voi pensavate che Jack fosse un biscottino? Naaaa…o forse sì…potrete scoprirlo solo da voi muahahahah (voce diabolica).
Sta aspettando che sia io a fare la prossima mossa. Per quanto voglia essere presa e baciata ancora una volta da lui, ho la sensazione che se dovessi cedere non riuscirei più a trovare me stessa. L’ho assaporato, assaggiato, desiderato e baciato con fervore, questo può bastare, questo deve essere il prologo e la parola fine.
Cosa ne penso? Dopo aver seguito, fin dal principio la scrittura di Monique, ho notato che l’autrice ha preso possesso della sua definitiva “forma” bilanciata. Non si perde più in descrizioni lunghe, segue un filo diretto e visibile fin da subito e le scene piccanti hanno preso molto più piede, rispetto all’inizio. Avrete sicuramente la sensazione di maggiore “sicurezza” e audacia, da parte della prosa, ampliamente anticipata dai precedenti volumi (ne sono consapevole) ma puntualmente messa in gioco senza tanti problemi. Personalmente ho provato un legame maggiore con Ava, più vicina alla mia persona e più introspettiva per me, ma non ho mai fatto difficoltà ad empatizzare con i protagonisti dei libri di Monique.
La velocità, potrebbe facilmente esser associata alla fretta di raccontare le cose, e sono certa che sia stata ampliamente voluta da Monique, ma mi rendo anche conto che, un sentimento tanto forte e controverso, poteva necessitare di un ritmo più quieto. La passione pervade, per diverse parti del libro, e trovo che siano sempre più belle e intense. Se non amate il “contatto intimo”, siete avvisate. Consigliato a chi desidera ricevere ardore e un pizzico di introspezione, senza risultare un trattato sulla pace ahahah e rimanendo sempre nel quadro di un locale dove la passione è il fulcro di tutto. Personalmente non è il mio “preferito” dei tre, perché ho “vissuto” i primi due volumi con un coinvolgimento diverso, ma ritornare dove si è stati felice, fa sempre tanto bene.
Alla prossima dalla vostra CAPPELLAIA MATTA.