Scheda Tecnica

- Titolo: La promessa
- Sottotitolo: Un pastore, la guerra, un amore
- Autore: Gianlivio Fasciano
- Editore: Edizioni Iod
- Collana: Cronisti scalzi
- Formato: brossura
- Data pubblicazione: 30/05/2022
- Genere: Narrativa contemporanea
- Copertina flessibile: 264 pagine
- Prezzo: € 14,00
Trama
La Promessa è il romanzo di una storia vera, fatta d’amore e di ferro, raccontata dall’autore, Gianlivio Fasciano, nella lingua autentica e commovente di un pastore, Romolo, nato a Mastrogiovanni l’11 agosto 1921 da Simone Di Meo e Gloria Verrecchia. Mastrogiovanni è un paesino, così piccolo, che si perde tra i monti “Sopra Caserta, sotto la Ciociaria, verso l’Abruzzo, dentro il Molise”. La storia di Romolo, delle sue vacche, del suo amore per Giovanna, e della chiamata, prima, alla leva e poi in guerra, era una storia destinata all’oblio, o al ricordo di pochi, ma oggi, grazie alla scrittura di Gianlivio Fasciano, è possibile leggerla, emozionarsi, e fare tesoro di un mondo del passato, le cui radici sono piantate in ognuno di noi. Come Pasolini, Gianlivio Fasciano è convinto che i contadini e i pastori volessero restare tali, desiderassero vivere felici nonostante la durezza del lavoro. Neppure la guerra, che costringe Romolo a diventare soldato, riesce a snaturarlo. “Avrei voluto alzare le mani e arrendermi, dire che ero solo un pastore di Mastrogiovanni anche se tenevo un fucile tra le spalle”. Questo romanzo si iscrive nella grande tradizione della letteratura civile.
Recensione
È una grande soddisfazione e un grande privilegio poter conoscere di presenza un autore, subito dopo aver finito di leggere il suo libro. Un’opportunità che il dott. 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐨 𝐋𝐨 𝐁𝐨𝐧𝐨 mi ha offerto invitandomi a dialogare con l’avvocato 𝐆𝐢𝐚𝐧𝐥𝐢𝐯𝐢𝐨 𝐅𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐧𝐨 durante la presentazione del suo ultimo romanzo “ 𝐋𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚”, svoltasi nella splendida cornice del giardino del 𝐌𝐮𝐬𝐞𝐨 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐨 “𝐁𝐚𝐥𝐝𝐚𝐬𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐨” 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐈𝐦𝐞𝐫𝐞𝐬𝐞.

Una splendida location che affianca il prestigioso museo diretto magistralmente, con la grande dedizione, la passione e l’impegno che contraddistinguono il suo direttore, Fabio Lo Bono. Fattori che hanno inciso notevolmente sul successo conseguito nel mese di giugno, in virtù dell’elevato numero di visitatori registrati dal museo, grazie alle numerose iniziative in cui, appunto il suo direttore, ci ha piacevolmente coinvolti.

La splendida iniziativa che ha brillantemente aperto il mese di luglio ha visto come protagonista l’illustre e interessante persona dell’avvocato Fasciano che con il suo “LA PROMESSA (Un pastore, la guerra e l’amore) ha innescato profonde riflessioni.
Il titolo in sé innesca la curiosità. In cosa consiste questa promessa? Verrà mantenuta?
Noi tutti sappiamo quanto possa essere difficile mantenere una promessa e che quasi sempre c’è un prezzo da pagare. La promessa implica un impegno e l’impegno implica il sacrificio.
Vi si spezzerà il cuore nel constatare quanti sacrifici Romolo, che è il protagonista del romanzo, ha compiuto.
Il nostro pastore che aveva scelto fin da ragazzino di fare il pastore per tutta la vita. Tuttavia dovette servire lo Stato, ubbidire a Mussolini e assecondare il Fascismo, pur non sapendo di cosa si trattasse. Romolo combatte la Seconda Guerra Mondiale.

A quel punto mi sono chiesta: riuscirà un pastore, provato dalle fatiche del suo lavoro, cresciuto nella semplicità e genuinità della vita contadina e costretto ad andare a combattere una guerra a mantenere la sua promessa?
Non vi farò spoiler alcuno!
Ma sappiate che la guerra stravolge il protagonista più di quanto possiate immaginare. Romolo si imbruttisce, esteriormente ed interiormente, tanto da non riuscire più neanche lui stesso a rintracciare l’uomo… tanto da riconoscersi più in una bestia. L’autore attraverso in linguaggio molto crudo ci descrive abilmente le sensazioni provate dal protagonista lasciando percepire al lettore tutta la paura, la disperazione, la rabbia che egli prova. E quando la vita si rivolta contro e si arriva al punto di pensare che essa non sia più degna di essere vissuta, per fortuna fa capolino l’amore.
L’amore, in questo romanzo, viene spalmato come sentimento e utilizzato a ragione come filo conduttore che lega il susseguirsi delle vicende. Come accennato prima, l’autore in quest’opera utilizza un linguaggio crudo, schietto e diretto. Senza mezzi termini e giri di parole.
Spesso durante la lettura ci si accorge che la narrazione, al fine di rendere perfettamente l’idea, diviene rigorosamente oggettiva.
Un modus scribendi che personalmente ho apprezzato molto perché, senza correre il rischio di qualche omissione, l’autore lascia immergere completamente il suo lettore nell’atmosfera delle complesse vicende trattate nel libro. Alla stregua del Verismo del nostro Verga.
Altra scelta stilistica dell’autore che mi ha particolarmente entusiasmata è stata l’utilizzo di molti lemmi dialettali che hanno reso più incisiva la comunicazione. L’utilizzo del dialetto rende tutto più realistico e attraverso di esso si rende omaggio alle proprie radici.
“La promessa” è senz’altro un romanzo di formazione consigliato ai giovanissimi per studiare, per imparare, per guardare in faccia la crudele realtà della Seconda Guerra Mondiale e per rendersi conto, attraverso la voce narrante di Romolo, di quanta devastazione abbia creato nei paesi, nelle famiglie e nell’uomo.
E osservare, soprattutto, come fa l’uomo a tirarsi fuori, ritrovando l’orgoglio e la dignità, da vicende in cui mai avrebbe pensato di ritrovarsi.
Grazie avvocato Fasciano!
La sua opera lascia il segno.
La rubrica Review Diary è uno spin-off del libro “Una nature lover in lockdown” e nasce dal desiderio di dar seguito alle pagine del mio libro-diario, che calorosamente tutti i miei lettori mi hanno richiesto.
Salvina Cimino