Recensione – Green_La trilogia delle gemme 3#_ Kerstin Gier

Hello drunk, siamo giunti alla fine di questo lungo viaggio (circa 1200 pagine, rigo più, rigo meno) della “Trilogia delle gemme”, dopo avervi parlato di Red e Blu … su Green ho davvero poco da dire, come mai? Perché, purtroppo, lo stile di Kerstin Gier non cambia molto, non è un male, perché non si tratta di un brutto stile ma gli errori che ho riscontrato nel primo li ho ritrovati, pari pari, anche nel secondo e nel terzo e questo è un peccato, di solito volume dopo volume gli autori dovrebbero migliorare.

Scheda Tecnica

Trama

“Sono davvero contento di avere chiarito le cose. In ogni caso resteremo sempre buoni amici, giusto?”

Quando un ragazzo dice così a una ragazza non è che la renda pazzamente felice. Se poi il ragazzo in questione è Gideon de Villiers, occhi verdi e capelli corvini, Gwendolyn Shepherd, la destinataria del messaggio, si sente precipitare decisamente negli abissi dell’infelicità. E sì, perché, nelle due settimane che le hanno sconvolto la vita, facendole quasi dimenticare di essere una normale studentessa di sedici anni di una normale scuola londinese, Gideon le era sembrato la sua unica ancora di salvezza. Solo da due settimane, infatti, Gwen ha scoperto di essere predestinata a viaggiare nel tempo per portare a termine una missione pericolosissima da cui dipende il destino dell’umanità intera. Una faccenda che, in realtà, non le interessa affatto, diversamente dalla cugina Charlotte, che era convinta di essere lei la predestinata e che era stata educata ad affrontare situazioni e persone di ogni tempo e ogni luogo. Solo per Gideon, il suo compagno di viaggi nel passato, Gwen ha trovato sopportabile l’essere sballottata da un secolo all’altro alla ricerca di un cronografo perduto, ma ora perché dovrebbe continuare a lasciarsi tiranneggiare dall’implacabile setta dei Guardiani? D’altra parte, è vero che a poco a poco sta scoprendo segreti insospettabili sulla propria famiglia che la riguardano molto da vicino…

Recensione

Arrivata alla fine, posso finalmente svelarvi perché ho deciso di leggere questa saga: qualche anni fa trasmisero i film in tv, la storia non sembrava male ma, giunta all’ultimo episodio, avevavano probabilmente tagliato e modificato talmente tante cose che… mi lasciarono appesa. Il finale, che non svelo, era talmente no sense che rimasi con un senso di vuoto, continuavo a chiedermi: ma quindi, come è finito? Cos’è successo? Che significa? Alla fine mi resi conto che le risposte le avrei trovate solo nel libro. Beh, una cosa posso dirvela: ho trovato le ho trovate. Il libro ha sicuramente messo un punto dove il film aveva lasciato dei puntini sospensivi ma… a parte ciò, non l’ho trovato chissà quanto superiore alla pellicola.

Mi appoggiai a lui e chiusi gli occhi. Per un istante mi augurai che il tempo si fermasse lì, nel 1953 su quel divano verde, dove non c’erano problemi, interrogativi, menzogne, soltanto Gideon e il suo confortante calore che mi avvolgeva.

È sicuramente un ottimo libro per delle teenager, c’è del mystery, ma anche tanto romanticismo, insomma gli ingredienti non mancano, come young adult è perfetto ma, già ad un occhio appena appena più esperto, saltano all’occhio troppe incongruenze, una delle più grosse è il tempo (non a caso, vista la trama). Le vicende di questi tre corposi libri si svolgono nell’arco di sole due settimane e, perdonatemi, ma a me sembra una assurdità. Cioè, Gwen impara a saltare nel tempo e via discorrendo nell’arco di pochi giorni? non è folle? Non avrebbe avuto più senso farla saltare in uno scantinato almeno per un mesetto prima di farla partecipare a balli, a soirée e di presentarla al Conte? E, fra un incontro e l’altro, non dovrebbe passare più di un giorno? Possibile che nell’arco di ventiquattrore quelli che sono, a tutti gli effetti, dei semplici adolescenti, riescono a mettere a punto piani degni della CIA?

Vorrei che il tempo potesse tornare indietro; un paio di settimane fa forse non ero la ragazza più felice del mondo, ma avevo una vita normale! Non ero una viaggiatrice del tempo.

In due settimane questa va da 0 a 100, da piccola liceale a viaggiatrice nel tempo in missione segreta… roba che manco James Bond. Poi ci sono troppe contraddizioni e pezzi scritti talmente male che ho dovuto rileggerli tre volte per capire cosa l’autrice (o i traduttori) volesse dire, tipo qui:

Se l’orologio è puntuale, tra pochi minuti salterò indietro nel 2011.

Cosa significa per voi? Che un tizio si trova, ad esempio, nell’anno 2021 e sta per fare un salto nel tempo all’indietro per andare nel 2011, e invece no! In realtà chi dice questa frase si trova nel passato, ritornerà al suo presente, ovvero al 2011 e da lì salterà di nuovo indietro, ad inizio XX secolo. Come vedete ci vuole l’interprete e i disegnini. Nonostante sia molto caotico ho apprezzato i colpi di scena, ben due e da togliere il fiato. Il primo, purtroppo, a causa del film non me lo sono goduta a pieno perché era una notizia che sapevo già dalla lettura di Red, il secondo mi ha lasciata a bocca aperta! Proprio non me lo aspettavo! Insomma, tutto sommato, è un ottimo youg adult, adatto a persone molto giovani o a chi non ha mai letto urban fantasy e cerca qualcosa di leggero con cui partire.

Io vi lascio qui, noi ci rivediamo al prossimo boccale di lettere!
raffaella_iannecebonora_author

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