Recensione – Blue_La trilogia delle gemme 2#_ Kerstin Gier

Hello drunk! Rieccomi per parlarvi del secondo capitolo della “Trilogia delle gemme” scritta da Kerstin Gier, della quale nel frattempo ho visto i film (si poteva fare decisamente di più) ma siamo qui per parlare del secondo capitolo, Blue. Sulla copertina leggiamo che questa trilogia è stata un clamoroso successo mondiale da un milione di copie in Europa e oltre 150.000 in Italia, un best seller che ha rivoluzionato il panorama del fantasy… hem… sì, ok, è carino ma le definizioni sulla cover mi sembrano decisamente esagerate, se proprio devo scegliere una saga rivoluzionaria degli ultimi anni, voto per l’Attraversaspecchi (e so che in molti saranno d’accordo con me).

Scheda Tecnica

Trama

«Molto probabilmente il mio organismo aveva prodotto più adrenalina negli ultimi giorni che nei sedici anni precedenti. Erano successe così tante cose e avevo avuto così poco tempo per riflettere…»

Gwendolyn ha tutte le ragioni di questo mondo per pensarla così. Ha appena scoperto di non essere una normale ragazza londinese, bensì una viaggiatrice nel tempo che i Guardiani – una setta segreta che ha sede nel dedalo di vie intorno a Temple Church – invia nelle epoche passate per prelevare una goccia di sangue dai dodici prescelti e completare il Cronografo, una missione da cui dipendono i destini dell’umanità. Peccato che la sua famiglia non l’avesse informata perché tutti erano convinti che la predestinata fosse l’odiosa cugina Charlotte e peccato che, di conseguenza, Gwen avesse trascorso gli ultimi sedici anni della propria vita a studiare (poco), giocare (molto), chiacchierare e divertirsi con le amiche come ogni ragazza. Mentre avrebbe dovuto imparare a tirare di scherma, ballare il minuetto, apprendere nozioni di storia universale e conversare in modo appropriato con l’aristocrazia del Settecento. Quasi tutto, nella sua nuova situazione, la infastidisce: essere sballottata avanti e indietro nei secoli, la supponenza mista a invidia della cugina Charlotte, la noia delle lezioni di ballo e portamento… Poche cose le piacciono: il piccolo doccione fantasma Xemerius, che solo lei, Gwen-rosso-rubino con la magia del corvo può vedere e, naturalmente, il suo compagno di viaggi nel tempo: Gideon, bello da morire, anche se è talmente imprevedibile con lei da farla impazzire dal desiderio e dalla rabbia insieme. Invece, senza alcun dubbio, Gwen sa di cosa avere paura: del conte di Saint Germain, il grande burattinaio che tiene le fila di tutto e che vuole completare al più presto il Cronografo, prima che i nemici glielo impediscano. Ma chi sono veramente i nemici? Perché Gwen non riesce a fidarsi di lui? Avventuroso e divertente, romantico e spiritoso, Blue è un caso editoriale scoppiato in Germania (in vetta alle classifiche per più di 76 settimane) che sta appassionando i lettori di tutto il mondo.

Recensione

Questa trilogia è carina, molto adatta ad un pubblico giovane, un fantasy decisamente young adult ma nulla più. Le incongruenze sono davvero tante e se nel primo volume un po’ possiamo soprassedere, nel secondo ci verrà un po’ da ridere (ma io sto già leggendo il terzo perché vado in fondo alle cose). Ad esempio, nel primo volume accadono davvero tante cose ma… in tutto condensato in tipo 3 giorni e nel secondo quest’assurdità continua! Possibile che in 3 giorni una persona scopre di avere poteri magici, viene inviata varie volte indietro nel tempo senza una minima preparazione e si innamora di un ragazzo?

Per fortuna nel secondo cercano di riparare (almeno alle lezioni) ma in maniera goffa e poco credibile. I giorni sono sempre troppo pochi per una storia che, invece, avrebbe bisogno di respiro. Nell’arco di una settimana non posso ritrovarmi innamorata, fidanzata, lasciata, fidanzata di nuovo, in una relazione complicata e via discorrendo (non sono spoiler ma esempi di come il tutto viene gestito). Poi c’è tutta la storia dei cognomi che non mi torna… allora… vediamo se ho capito bene… il nonno di Gwendolyn era un Montrose ma non era lui ad avere nel dna il dono dei viaggi temporali, bensì sua moglie e fino a qua ci troviamo.

Se Gwendoly, figlia di una Montrose, si chiama Sheperd di cognome, perché sua sorella Charlotte, figlia dell’altra Montrose, ha il cognome di sua mamma? E perché tutte le viaggiatrici nel tempo si chiamano Montrose di cognome? Non mi trovo, e voi? Decisamente troppi dettagli abbandonati al caso. Nell’insieme la storiella è carina, i personaggi sono simpatici, soprattutto Xemerius, ma non c’è un personaggio che buca davvero le pagine, sono tutti mediocri, senza lode e senza infamia. Continuo a consigliarlo alle ragazze più giovani, magari al loro primo fantasy e a chi sta leggendo volumi più impegnativi e ogni tanto vuole svagarsi un po’ (come la sottoscritta…anche se io li leggo spesso per recensirli, specialmente se ne tessono le lodi). Cosa dirò di Blue? Per saperlo continuate a leggermi!

Al prossimo boccale di lettere!
raffaella_iannecebonora_author

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