Recensione – Mani sugli occhi – Pitti Duchamp

«“… l’indipendenza è bella fino a che non diventa solitudine.”»

Scheda Tecnica

Trama

L’amore può insinuarsi in una vita fatta di doveri e soddisfazioni professionali e demolire l’egocentrismo di un chirurgo oftalmico di fama internazionale? Può sostituirsi all’ambizione di una giornalista di talento e darle un’altra densità, modificarle lo spirito? Un uomo e una donna al centro delle proprie vite, concentrati sulle loro aspettative, sugli egoismi, sulla paura di distrarsi dai propri obiettivi, entrambi troppo adulti e solidi per scendere a compromessi e rinunciare a una parte di loro stessi. Un amore inaspettato che sovverte e disordina, squassa e stacca e non dà possibilità di scelta se non la fuga. Eppure, quando l’indipendenza si trasforma in solitudine, solo un sentimento profondo può riparare l’anima. Se una vocazione perde di significato è nell’amore che può tornare a recuperarlo. Aiace e Scilla sono la dimostrazione che non c’è età per scoprire quanto i sentimenti possano indurre al cambiamento.

Recensione

Benvenuti fanciulli in questa nuova recensione dedicata a questo libro intenso e fortemente emotivo. Ok ok, sappiamo tutti benissimo che la sottoscritta ha la sensibilità impiantata sotto pelle ma affermo, senza tanti giri di parole, che troverete molto istruttivo quest’opera. Devo confessare che non conoscevo la scrittura dell’autrice e il mio approccio è stato del tutto nuovo e incuriosita dalla trama toccante, mi sono lanciata piena di grandi aspettative.

Fulcro di ogni dinamica è la consapevole certezza nel dover lottare per i proprio sogni. Che sia una giovane giornalista d’assalto, troppo concentrata sul suo lavoro da non accorgersi di essere totalmente sola; che sia un chirurgo oftalmico perennemente convinto di essere un Dio capace di fare miracoli, anche se viene proclamato come il migliore sulla piazza, resta sempre un uomo privo di amore. Ecco che conosciamo Aiace e Scilla, personaggi tanto controversi quanto distanti anni luce, dovranno avvicinarsi e scontrarsi a causa di un brutto incidente alla vista di Scilla, che dovrà subire un’intervento preciso per poter salvare la sua vista. Proprio in questo momento, grazie al punto di vista della protagonista, avrete modo di percepire le mille insicurezze che si possono lontanamente provare e quella sensazione instabile di solitudine.

L’autrice ha cercato di equilibrare due pilastri della società fatta dal lavoro/successo e mettere su famiglia. Difficilmente sarà possibile gestirli insieme, si tenderà a cedere ad una faccia della medaglia, convinti che l’altra parte non servi in nessun modo. Ricevere riconoscimenti prestigiosi, sentirsi elogiati e gratificati sarà il fuoco che alimenta i due personaggi che incanalano l’idea di vita: nessuna distrazione, solo sacrifici e mancanza di distrazioni. Quando ci fermiamo, capiamo cosa abbiamo perso e cosa stiamo perdendo. In quel momento esatto, dobbiamo agire per cambiare le cose ed evitare di perdere tutto, offuscati da obiettivi negativi per noi.

Aiace e Scilla avranno l’occasione di farsi odiare, amare, ammirare, prendere a schiaffi e poi fare pace, il tutto circoscritto in un libricino di poco più di 250 pagine, dove scopriremo l’importanza del circondarsi di persone che ci vogliono bene perché ci appoggiamo nelle nostre passioni, senza ostacolarci, vivendo con la forza necessaria per affrontare tutti i problemi della vita.

Cosa penso di questo libro? Che non si tratta della solita storia d’amore, anzi è molto sofferto e a tratti “tirato” il più possibile, cose apprezzate da me. Ho notato il grande studio in merito all’argomento “vista” e tutto quello che riguarda operazione e post-operazione (alla fine capite che da dove nasce la storia), senza risultare mai un trattato di medicina, ma piuttosto “cultura generale” per riuscire a percepire meglio determinati stati d’animo. Le dinamiche piccate sono il punto di forza e quel pepe che ha reso vivace il tutto.

Noterete una forte fetta di libro, incentrata sul rispetto del ruolo “femminile” nella società e delle idee ancora attuali associate alla stessa. Osservare la volontà di far “riflettere”, ha donato valore aggiuntivo ponendo l’accenso su come siamo influenzati da pensieri errati. La nota che scosta leggermente il mio “umore” da super empatica é il carattere volutamente forte di entrambi i personaggi (non sempre favorevole). Ho fatto difficoltà a legarmi e mi sono sentita sempre solo “spettatrice” e mai parte integrante. Manca quel qualcosa in più.

Nota di merito per la deliziosa impaginazione. Forse abbassare un pelo il prezzo per avvicinare il più possibile i lettori. Per il resto, super consigliato.

Alla prossima dalla vostra CAPPELLAIA MATTA.

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