Scheda Tecnica

- Titolo: Paolo Borsellino. I giorni della paura e del coraggio
- Autore: Fabio Lo Bono
- Illustratore: Alotta E.
- Editore: Lo Bono
- Data pubblicazione: novembre 2021
- Genere: Graphic Novel
- Copertina flessibile: 112 pagine
- Prezzo: € 10.00
Trama
Un graphic novel dedicato a un simbolo assoluto dell’antimafia: Paolo Borsellino. Nel libro Fabio Lo Bono racconta gli ultimi cinquantasette giorni di vita del magistrato, dell’uomo, del marito e del padre Paolo Borsellino. “Un uomo solo, lasciato al suo triste destino contro nemici invisibili e in lotta contro un tempo troppo breve per completare un percorso tracciato di ricerca, verità e giustizia – scrive l’autore – un magistrato che assieme all’amico Giovanni Falcone aveva preso coscienza della forza dirompente che Cosa Nostra esercitava sulla Sicilia e sulla Nazione intera.
Recensione

Certe strade sanno parlare, evocare, trasfondere… instillando, goccia a goccia, sentimenti ed emozioni in maniera così dolce e penetrante da raggiungere il punto più profondo dell’animo umano.
Ed è per questo che in una splendida e soleggiata domenica d’autunno, come spesso la mia Palermo sa donare, mi sono recata in Via D’Amelio.
In una mano il libro di Fabio Lo Bono dedicato a Paolo Borsellino e nell’altra una rosa bianca ornata da un nastro tricolore per omaggiare la memoria del grande eroe quale è il nostro compianto giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992, insieme ai cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano e Claudio Traina.
Erano le 16.58 quando in Via D’Amelio si scatenò l’inferno a causa dell’esplosione di una Fiat 126 rubata che al suo interno conteneva circa 90 kg di esplosivo, posteggiata all’altezza del civico 21 dove abitavano la mamma e la sorella del giudice e presso le quali si era recato in visita.

Un boato fortissimo, le fiamme che divamparono immediatamente e in un attimo sei persone scomparirono per sempre.
I loro corpi trucidati.
Le famiglie distrutte.
L’Italia era nuovamente sconvolta.
Solo 57 giorni prima si era consumata la Strage di Capaci.
Palermo si ritrovava a vivere una scena di dolore devastante e l’intera nazione ripiombava impotente nello sgomento di fronte ad una scena in cui si consumava un atto vile ed efferato. Le terribili ferite che ha procurato, ancora oggi, sono aperte e per accorgersene basta rimanere per qualche minuto in Via D’Amelio e incrociare gli sguardi della gente.

Nella buca lasciata dall’esplosione, un anno dopo, per iniziativa di Maria Pia Lepanto, mamma del giudice Borsellino, fu piantato un ulivo proveniente da Betlemme, simbolo di rigenerazione, di solidarietà, d’impegno civile e di giustizia: l’Albero della Pace.
Ho provato emozioni profonde e contrastanti intrattenendomi in quel luogo della memoria, sostando proprio sotto l’Albero della Pace e tentando di vivere il momento drammatico dell’attentato…
Ho riscontrato e percepito un magnetismo particolare e la prima parola che in quel frangente mi rimbombava nella testa è stata “coraggio”.
Sì proprio questa parola astratta ma che racchiude in se il senso di massima forza della natura.
Via D’Amelio è intrisa da questo sentimento che è l’apice di qualsiasi ambizione umana ed è soprattutto questo che viene evidenziato ai molti ragazzi che vanno a rendere omaggio in quel luogo: l’eccezionale coraggio fisico e morale dimostrato dal giudice Borsellino.

A pensarla come me, sulla Via D’Amelio, Michele La Tona, un uomo di teatro e per il teatro che, spinto dal desiderio di dar luce a quella strada, non si lasciò sfuggire l’occasione di una rappresentazione teatrale per la regia di Giorgio Strehler dal titolo “Madre coraggio di Sarajevo” proprio in Via D’Amelio.
Una scelta per niente casuale: “E’ la cultura che si ribella alla burocrazia. Questo non è uno spettacolo. È un simbolo! La scelta di via D’Amelio come scenario naturale – affermó entusiasta Strehler – servirà a far capire che la guerra è il fallimento dell’umano”. Anche per questo motivo il testo di Brecht sarà portato dallo stesso Strehler nella martoriata città bosniaca.

Ringrazio dal profondo del cuore Fabio Lo Bono, giornalista, storico e responsabile del Museo Civico di Termini Imerese nonché l’autore del libro “Paolo Borsellino. I giorni della paura e del coraggio” edito da Lo Bono Editore.
La lettura di questo libro, tra l’altro presentato in maniera molto particolare mi ha dato la spinta definitiva a non rimandare più la visita in via D’Amelio.
Il libro è un curatissimo graphic novel con la prefazione di Lucia Borsellino, i disegni di Emanuele Alotta e la grafica di Dario Lo Bono che attraverso la rappresentazione di numerose scene narra, con minuzia di particolari, gli ultimi 57 giorni di vita del giudice Paolo Borsellino. I 57 giorni compresi tra la Strage di Capaci e la Strage di via D’Amelio che poi lo vide perire. La narrazione condensa in maniera toccante e incisiva i sentimenti provati dal giudice in quel doloroso frangente, in cui fortemente provato dalla perdita dell’amico Giovanni Falcone faceva i conti con la sua esistenza che egli stesso sentiva sfuggirsi dalle mani giorno dopo giorno.
La sua fu una morte preannunciata e lui lo sapeva benissimo. Eppure continuò, in totale solitudine, il duro lavoro iniziato con il collega.

Con grande sorpresa, sfogliando le pagine del libro, mi sono ritrovata tra le mani un graphic novel, cosa che ha suscitato in me grande approvazione perché ritengo che questo genere, oltre a risultare molto coinvolgente grazie all’utilizzo di particolari tecniche di rappresentazioni visive, sia uno strumento didattico prezioso per somministrare ai più giovani argomenti che trattano temi molto gravi, che richiedono una certa cautela nella loro trattazione.
Quindi complimenti sinceri a Fabio Lo Bono che con questo ed altri suoi pregevoli lavori dimostra il forte attaccamento per la nostra terra di Sicilia spendendosi spassionatamente in numerosi progetti che ne esaltano e ne valorizzano la sconfinata bellezza.
La rubrica Review Diary è uno spin-off del libro “Una nature lover in lockdown” e nasce dal desiderio di dar seguito alle pagine del mio libro-diario, che calorosamente tutti i miei lettori mi hanno richiesto.
Salvina Cimino