Recensione – Scommetto che mi ami – Francesca V. Capone

Hello Flowers! Oggi vi parlerò di un libro, e di una scrittrice, molto chiacchierato: “Scommetto che mi ami” di Francesca V. Capone! Di cosa parla il libro potete scoprirlo leggendo la quarta di copertina, molti hanno pensato fosse una continua di “Chocolat Blanc” ma non è così! Nonostante vi consigli, comunque, di leggere prima Chocolat Blanc (ne vale la pena), Scommetto che mi ami può essere letto tranquillamente da solo, siccome è una storia parallela che ha come protagonista quello che, nel primo romanzo, era soltanto un personaggio marginale: Dante Cherubini, il fratello di Clio, protagonista di C.B. Entriamo nel vivo della vicenda… parliamo un po’ di questo romanzo, di cosa ho apprezzato (quasi tutto) e di cosa non mi è piaciuto (sarà una lista davvero breve, quasi invisibile).

Scheda Tecnica

Trama

Dante Cherubini è un archeologo di trentadue anni. Trascorre la maggior parte del tempo in giro per il Mondo, tra uno scavo e l’altro. Per di più, tutte le donne cadono ai suoi piedi. Una vita da sogno in cui però ogni ragazza frequentata lo ha puntualmente mollato per il suo carattere definito “appiccicoso”. Ora si prospetta una nuova avventura: la possibilità di una grossa spedizione archeologica in Cina. Il problema? Mancanza di fondi. Dante otterrà il denaro solo e soltanto se vincerà una “semplice” scommessa: non può fare sesso per trenta giorni! Come se non bastasse, una modella sensuale e bellissima avrà il compito di mettergli i bastoni tra le ruote. E come se ancora non bastasse… Alex Turner, un’infermiera determinata e dagli occhi magnetici, dovrà prendersi cura di lui dopo un incidente causato da Giulio, l’assistente imbranato.
Per Dante il percorso sarà tutto in salita. I sentimenti inspiegabili e il piano ordito da una vecchia contessa annoiata saranno i gradini che lo condurranno alla meta finale: l’amore, quello vero stavolta.

Sequel – Scommetto che mi sposerai

Dante, l’archeologo più sexy del Colosseo, può finalmente vivere la sua storia d’amore con Alex. Si amano e niente ormai potrà più mettere loro i bastoni tra le ruote. Niente, a parte l’inaspettato matrimonio di Tristan Longwood, al secolo Gennaro Esposito. Non essendo Tristan un amico tradizionale, le sue nozze lampo si celebreranno dall’altra parte del mondo, alle Hawaii.
Tra malintesi, parenti particolari, un Nonno che non le manda a dire e Fefè, il volpino di pomerania più frizzante della storia, Alex e Dante scopriranno di avere ancora molto di cui parlare prima di realizzare il loro sogno d’amore.
Riusciranno a sopravvivere al matrimonio di Tristan?

Recensione

La prima cosa che ho pensato, ad inizio lettura, è stato “la perfezione”. C.B era bello ma questo… a me è piaciuto di più! Mi ha conquistata sin dal primo rigo! È divertente, sarcastico, incalzante, accattivante, incuriosisce il lettore e, a parte qualche refuso davvero microscopico (che solo io, con il mio occhio cibernetico, potevo beccare) è scritto in maniera magistrale. Sulla bravura di Francesca, ormai, non abbiamo più nessun dubbio. Non mi stancherò mai di dirlo ma la Capone è una delle migliori autrici self che io abbia mai letto! Una ragazza che ha talento e, che nonostante ciò, invece di crogiolarsi, si impegna, studia, si affida ad un editor… insomma cura i suoi lavori più di molte case editrici di mia conoscenza.

Notiamo questa cura sin dalla copertina, realizzata dalla stessa Francesca, che non ha nulla da invidiare ai migliori editori italiani, per non parlare dei gadget! Insieme al romanzo l’autrice mi ha inviato il segnalibro e un bellissimo portachiavi a tema! Fantastico! Lei ama il suo lavoro e ama i suoi lettori, cosa che traspare da ogni pagina dei suoi romanzi. Chapeau. I personaggi sono tutti, ma davvero tutti, caratterizzati alla grande! Nessuno è lasciato in ombra, ognuno ha il suo vissuto, le sue caratteristiche, non fanno da sfondo, vivono e la loro vita, di tanto in tanto, incrocia quella dei protagonisti. Per me poi è stato molto bello rincontrare alcuni dei personaggi di C.B. e osservarli da un punto di vista diverso, quello di Dante. Dante. Ma che cos’è quel ragazzo! Dopo tre righe ero innamorata e non solo perché è un gran figo, bello da paura, ma soprattutto per il suo carattere.

Il libro, infatti, alterna i punti di vista di Alex e di Dante ed è molto interessante conoscere la psicologia dei protagonisti, vedere come agiscono e cosa pensano mentre si comportano in un certo modo. Da questo punto di vista l’opera è molto realistica, ci mostra esattamente tutte le lotte interiori di due ragazzi, i dubbi, le perplessità, gli errori, le gaffe, i passi avanti e le cadute che, prima o poi, abbiamo subito tutti.

Che cazzo è successo? Da quale angolo del paradiso hanno inviato questo gran pezzo d’angelo? E in quale girone dell’inferno ha deciso di spedirmi un demone seducente proprio quando non posso dedicarle le dovute attenzioni?!

La domanda nasce spontanea: qual è il mio personaggio preferito? Ebbene, nonostante Dante mi abbia conquistato mi pare che abbia fin troppe followers ed io, comunque, raramente scelgo il protagonista… i miei preferiti, dunque, sono stati sicuramente la contessa Fitzroy, suo nipote Nelson (e so che è in arrivo un romanzo dedicato proprio a lui…non vedo l’oraaaa) e… Tristan! Tristan è superbo, anzi, divino! Mi ha ricordato alcuni personaggi (inventati e reali, ma non posso dirvi quali) unici nel loro genere… è come se Francesca avesse shakerato queste personalità e ne fosse uscito Tristan! Lo voglio anche io un migliore amico così! Altro che il vero amore! altro che Dante! Io voglio un Tristan pronto a rimettermi a nuovo ad ogni occasione, perché il vero amore di una donna è la moda! E mi fermo qua perché altrimenti …spoilero. Sulla trama non posso raccontarvi molto perché proprio all’inizio veniamo investiti da un bel colpo di scena ed ogni mio commento potrebbe, involontariamente, diventare uno spoiler quindi preferisco tacere. Sappiate che, sebbene mi abbia ricordato qualche film dove è presente lo stesso gioco delle parti (un gioco spesso usato al cinema per divertire e mantenere il pubblico col fiato sospeso fino alla fine) Francesca non ha plagiato nessuno (come i film di cui parlo non si sono plagiati fra loro) siccome ha usato questa situazione in maniera totalmente diversa da tutti gli altri, applicandola in maniera originale.

Questo è il bello di Roma. Un attimo prima sei in una strada asfaltata, in pieno traffico, con il terrore costante di non trovare parcheggio. Un secondo dopo ti appare davanti agli occhi il paradiso.

Questo romanzo, in piccolo, è anche una guida della città eterna, spesso vi capiterà di leggere nomi di strade, piazze, descrizioni di percorsi e monumenti. Ogni tanto, però, sono incappata in qualche piccola forzatura di trama per giustificare eventi che, altrimenti, mai sarebbero dovuti avvenire ma ho apprezzato molto questo aspetto. Di solito gli autori non si curano di spiegare il perché di una determinata situazione, per quanto inverosimile possa essere, Francesca non lascia nulla al caso, fosse anche un cellulare spento, lei spiega al lettore come mai è spento, trovando sempre la quadratura del cerchio.

Alzo gli occhi al cielo. Niente, ancora la coscienza gli pesa sullo stomaco come il cenone di Natale. Neanche ai pigiama party di mia sorella ai tempi delle superiori ho dovuto assistere all’arrivo di una nuvola depressiva di questa portata. Qualcuno sparga del testosterone nell’aria, per favore, prima che al dottorino spuntino le tette.

Come vi dicevo le battute e le scene esilaranti non mancano, preparatevi ad emozionarvi, sì, ma anche a ridere un sacco! Mentre lo leggevo continuavo a pensare “Ma quanto sarebbe figa una serie tv sui fratelli Cherubini, mischiando Scommetto che mi ami e Chocolat Blanc, come se le due vicende si svolgessero in contemporanea, con i gemelli che si scambiano consigli? Ma quanto odio Netflix perché prende in considerazione solo roba estera che spesso fa cagare mentre al mondo esistono figate come questa?” Ragazzi fidatevi, se da leggere è forte da guardare sarebbe grandioso, e ho già un mezzo cast in mente! Se proprio devo trovare un neo è che, da metà romanzo, l’entusiasmo iniziale va scemando, anche se con “picchi d’ascolto” di tanto in tanto. Contate che il romanzo è bello corposo, circa 400 pagine con una scrittura neanche troppo grande… secondo me qualche piccolo taglio poteva essere fatto, avrebbe dato un pizzico di leggerezza in più. Ci sono delle descrizioni che, a mio modesto parere, potevano essere evitate. Ad esempio, descrivere nei minimi dettagli tutto quello che mangiano (quando lo leggerete capirete che il cibo è importante e vi verrà na fame) o il traffico di Roma, se è simpatico la prima volta, dopo un po’ rischia di annoiare.

A tramonto ormai inoltrato sono fuori in giardino per dare una mano a mia madre, impegnata a lavare piatti e cucina insieme a Tristan e Dafne. Tolgo la tovaglia e la sbatto in direzione del prato in modo che gli uccellini domani trovino la loro colazione a base di briciole di pane.

Ecco, descrizioni così dettagliate che, alla fin fine, non aggiungono nulla di importante, vista la lunghezza del romanzo, io le avrei tolte anche perché, sebbene siano molto belle, rallentano il ritmo. Ultima cosa che non mi è piaciuta tanto… è stato il finale. Mi spiego meglio… il finale è da urlo ma… mi sarei aspettata qualcosa in più, solo che se lo dico faccio lo spoiler più grosso della mia vita. Lì per lì ci sono rimasta male ma, successivamente, ho capito che la nostra autrice furbacchiona ci ha lasciato volutamente con l’amaro in bocca, togliendoci quello che noi tutte abbiamo atteso per 370 pagine e che, sicuramente, non mancherà nel sequel “Scommetto che mi sposerai”. Anche questo testimonia la bravura, e la sagacia, della Capone che, tramite giochi sapienti, ha saputo creare aspettativa e fidelizzazione fra i suoi lettori. Con un finale del genere, come si fa a non leggere la continua? Non si fa! Bisogna leggerla per forza! Infine… ho un messaggio per l’autrice: Francè se mai un giorno dovesse passarti per l anticamera del cervello che vuoi smettere di scrivere…arrivo a Roma e ti faccio un cu…ore così!

E per i lettori: questa storia non potete perdervela! Vi metterà il pepe in cu… vabeh ci siamo capiti! Leggete i libri della Capone, oltre a divertirvi, cambierete per sempre idea sugli autori self! I professionisti esistono e Francesca ne è un esempio! Continua così ragazza!

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