Era infatti tradizione che durante le lunghe serate invernali ci raccogliessimo tutti davanti al caminetto e ascoltassimo con fiato sospeso le avventure che la nonna ci raccontava. Erano sempre storie nuove: sembrava avesse ingoiato un intero libro di favole da quante ne aveva immagazzinate nella sua memoria, e ne sfornava sempre di genere diversi.
Scheda Tecnica

- Titolo: La vendetta di Nirak
- Autore: Maria Cristina Pizzuto
- Editore: PubMe
- Collana: Policromia
- Data pubblicazione: 24 febbraio 2021
- Genere: Fantasy
- Copertina flessibile: 146 pagine
- Cartaceo: 15,00 euro
- Ebook: 2,99 euro
Trama
Questo libro raccoglie la trilogia delle avventure di Castel Marina, o meglio le peripezie all’interno di un castello di un piccolo borgo che sorge a picco sul mare. Sono storie raccontate da nonna Erica ai nipoti, in una delle tante vacanze invernali davanti a un caldo caminetto. La storia inizia con la descrizione dell’infanzia e dell’adolescenza della signorina Elisabetta, la figlia del signor Nirak, padrone del castello, fino a un fatidico incidente che porterà la giovane alla morte e così anche a quella di suo padre. Il castello diventerà un albergo. Da qui si susseguono persecuzioni e vendette del fantasma di Nirak nei confronti dei clienti, alla ricerca di un’anima simile a quella della sua bambina deceduta per farla sua per sempre. Ma lo spettro non ha fatto i conti con lo spirito di Elisabetta, che continuerà a proteggere le persone prese di mira dall’incubo del fantasma di suo padre. Solo il sacrificio di Sabrina, molto simile caratterialmente a Elisabetta, porrà fine a tutte le vendette di Nirak, restituendo tranquillità alle generazioni future.
Recensione
Benvenuti fanciulli in questa nuova recensione, dedicata all’autrice più multitasking conosciuta perché capace di cambiare genere senza troppe difficoltà. Sul blog avete già sentito parlare di Maria Cristina Pizzuto, attraverso una raccolta di poesie e un libro di attualità. Oggi vi propongo una “raccolta di racconti” (poi vi spiegherò perché tra virgolette) che si può catalogare come fantasy. Iniziamo!!!
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La vendetta di Nirak è una fiaba moderna che racchiude in sé scenari oscuri e rivelazioni velate, il tutto raccontato a dei bambini un po’ ribelli che desiderano solo stupirsi dai racconti della nonna, vicino ad un caldo fuoco nelle gelide giornate invernali. La nostra cantastorie, porterà alla luce la vita di diversi personaggi che, per evitare l’effetto sorpresa, non citerò ma amalgamati tra di loro, anche se considerati asestanti concludendo così questa raccolta di poche pagine pubblicate. Essendo contestualizzato in un luogo ben preciso, Maria Cristina era tenuta ad offrire una descrizione del tutto quindi noterete un pizzico di lentezza all’inizio della storia ma più che giustificato per un’opera di totale fantasia e doverosa di informazioni, senza risultare tedianti. Missione sempre molto ardua ma accattata ben volentieri dall’autrice.
Avendo un’apparente suddivisione, veniamo a conoscenza del castello dove tutto avrà luogo, casa della giovane Elisabetta e della triste vita del signor Nirak reduce dalla morte della figlia dallo straziante richiamo del terribile dolore interiore. Da buon libro di paura, lo stesso Nirak diventerà una vera maledizione per il castello, vagando come un fantasma presso l’abitazione spaventando chiunque incroci il suo passaggio. Fino al raggiungimento di una figura che rispecchia pienamente il volto della fanciulla ormai defunta.
Ecco anticipato l’incipit di un piccolo libro che riesce a coinvolgere il lettore tra misteri e rivelazioni, tra nobiltà e ceto inferiore, tra leggende e realtà tutto inserito in un luogo spettrale e regale allo stesso tempo. Noteremo quanto un uomo burbero come Nirak si sia lasciato sopraffare dal sentimento più infido come la paura di tornare felice, perdendo di vista la propria quotidianità. I legami che abbiamo intorno a noi, sono fonte di forza e non dobbiamo escluderli solo perché abbiamo raggiunto una malsana idea, dove loro sono la causa di tutto. Creare dinamiche, per confutare i propri sospetti, sono solo piccoli tasselli di una grande infelicità. Cercare un “colpevole” non porta mai le lancette dell’orologio indietro, anzi marcia costantemente verso una “idea” distorta delle cose.
Una storia che scorre molto velocemente e senza perdere il filo conduttore, guidare verso la risoluzione del tutto. Ho trovato la scrittura di Maria Cristina molto calzante ed equilibrata, forse mancante sul lato “caratterizzazione” dei personaggi secondari, molto superficiali nella narrazione e figure aleatorie per le dinamiche attuate. Per il resto, un libro che si legge tranquillamente e se inesperti, può incutere anche paura e brividi di tensione. Ovviamente, essendo una divoratrice di libri, possiedo una scala di “tensione” un pelo alta, ma personalmente non ha creato nessun problema per le dinamiche interne.
Piccolo appunto per l’aspetto grafico: apprezzo sempre l’utilizzo di aggiunte che creano interesse e vivacità all’opera, ma ogni dettaglio va inserito solo ed esclusivamente se in alta risoluzione. Tra la mappa iniziare (estremamente sgranata) e particolari inseriti ad inizio capitolo (visibilmente non idonei) andrebbe utilizzato e creato, qualcosa che sia più di qualità risolutiva. Bello sì, personalizzare ma bisogna saperlo fare e da grafica noto fin troppo bene la scelta fatta e non approvata. Occhio anche all’impaginazione.
Apprezzo la voglia di Maria Cristina Pizzuto di sperimentare nuovi genere e riesce sempre a produrre qualcosa di carino e interessante. Consigliato.
Alla prossima dalla vostra CAPPELLAIA MATTA.