Buongiorno splendori! Oggi sono qui a parlarvi di un libro uscito un paio di giorni fa, i protagonisti li conoscevo già perché si tratta del secondo, e ultimo, volume di una serie. Vi ricordate quando vi ho parlato di The fall of Troy? Ecco, oggi vi parlo del seguito, ovvero The judgment of Paris, sempre di Dr. Rebecca Sharp, pubblicato dalla Heartbeat Edizioni – che ringrazio come sempre per avermi concesso la lettura in anteprima.
Scheda Tecnica

Titolo: The judgment of Paris
Autore: Dr. Rebecca Sharp
Serie: The Odyssey Duet #2
Data di pubblicazione: 22 marzo 2021
Genere: Forbidden romance
Editore: Heartbeat Edizioni
Pagine: 313 pagine
Cartaceo: € 15,20
Ebook: €2,99
Trama
L’amore è onorevole ma talvolta anche egoista. L’amore è un promemoria dei miei torti. L’amore si è spezzato durante il giudizio ma ha tenuto duro di fronte alla verità.
E la verità era che mi aveva ferito, eppure lo amavo. Mi aveva lasciato, eppure lo avevo inseguito. Ma con Léo Baudin avevo chiuso. Non appena finito il semestre, avrei detto addio a Parigi, ma fino ad allora avrei scoperto tutti i suoi segreti. Quelli sussurrati alle sue spalle. Quelli che spingevano l’intera città a spiare ogni sua mossa. Quelli che lo tenevano in ostaggio. Ma conoscere i suoi segreti significava conoscere lui. E conoscerlo significava cadere ulteriormente ai piedi dell’uomo che mi aveva già ferito così tanto. Lo odiavo per avermi spezzato il cuore, ma ormai avrei dovuto imparare: “Le cose che odiamo diventano le cose che amiamo”. E proprio quando pensavo che niente avrebbe più potuto separarci, i fantasmi del suo passato erano tornati in vita con una verità che nessuno dei due si aspettava. E bugie che nessuno di noi poteva immaginare. Man mano che ogni pezzo veniva svelato, la scelta tra potere, saggezza e amore si faceva più difficile. Le conseguenze delle nostre scelte sarebbero state giudicate da questa città.
Ma quando tutto fallisce, l’amore continua a sperare. Contro ogni previsione, l’amore persevera sempre.
Recensione
Non avete idea del panico che mi viene quando mi trovo a recensire il secondo libro di una serie non autoconclusiva. Credo sia così un po’ per tutti, non importa quanto si è arrivati ad amare il primo volume… quando si prende in mano il seguito, c’è sempre quel pizzico d’ansia di aver dimenticato qualcosa – dei dettagli importanti e che potrebbe portarti a non capire del tutto degli avvenimenti del romanzo. Infatti sono qui ad ammettere che prima di iniziare la lettura di The judgment of Paris, una sbirciatina al primo volume l’ho data. Faccio mea culpa, anche perché non è passato molto dall’uscita del libro precedente, ma l’ansia è una brutta bestia.
A proposito di Bestia… avevamo lasciato Troy e Léo in un momento critico, momento che non si protrae per molto, e mi ritrovo a dirvi che arrivare a metà romanzo non è stato per niente complicato, il tempo è volato, la scrittura di Dr. Rebecca Sharp mi ha tenuta incollata alle pagine, ma c’è da dire che su questi protagonisti il mio amore non è mai stato totalizzante, e questo perché fin da subito non è stato così semplice immedesimarsi.
“La vita era un incontro di boxe. Mi aveva buttato a terra. Mi aveva saltellato attorno gentilmente, in attesa che mi rialzassi. Aveva aspettato finché mi ero rimessa in piedi, prima di sferrare un altro pugno devastante”.
Come avevo precedentemente accennato, questi non sono due protagonisti semplice, non sono solo allieva e insegnante, i loro sentimenti sono forti, i loro discorsi lo sono altrettanto e le guerre che vivono internamente, non sembrano avere fine. Una delle cose che mi ha più coinvolto di questa storia, è proprio il fatto che c’è del mistero, che non tutto è come sembra, che la felicità per quanto possa apparire a un palmo dal naso, devi sudartela. E i due hanno dovuto soffrire in abbondanza.
“L’amore non aveva una legge equa e proporzionale; ti faceva sentire in modo esponenziale. Esponenzialmente più felicità. Esponenzialmente più dolore”.
Nessuno si aspetta veramente di girare l’angolo e trovare la felicità, ma ci sono persone – come Troyan – che sanno di aver trovato il vero amore, che vale la pena soffrire, combattere e farsi forza per l’altra persona, anche a costo di sacrificarsi. Questa credo sia una delle poche cose che mi è piaciuta particolarmente della protagonista. Se nel primo libro l’ho trovata spaventata ma incazzata col mondo, qui l’ho trovata consapevole del suo sentimento, disposta a tutto… ma nello stesso tempo l’ho trovata a tratti servile, nonostante al momento giusto si ritrovi a tirare fuori un caratterino niente male. E che dire di Léo? Incarna l’uomo alpha anche se con degli scheletri nell’armadio e nella testa, e questa cosa per quanto mi sia a tratti piaciuti, a volte l’ho trovata eccessiva, ma devo dire che alla fine trova una quadra e c’è solo da fargli degli applausi.
“Il mondo poteva anche finire, ma non sarebbe bastato a dividerci”.
L’amore tra i due credo che nessuno possa metterlo in dubbio, è forte, passionale, imprescindibile e lo si percepisce in entrambi i libri. Questi due sono dei lottatori, si appoggiano l’uno all’altro, credono nei loro sentimenti, credono in loro due, arrivando anche a farsi male pensando di farsi del bene. The judgment of Paris è una storia dove si sale e si scende, ma dove i sentimenti sono sempre presenti, dove l’incertezza a un certo punto diventa una forza e dove il coraggio e la voglia di viversi è il centro focale.
Se il primo romanzo era un forbidden in toto, questo lo si può definire un contemporary con tinte un po’ mystery, ma che vi terranno incollati alla storia, in attesa di risposte, vedendo un amore e una passione sempre presente e a volte ingombrante, con due protagonisti all’apparenza deboli ma che insieme sono una forza.
Jess.