74# La vostra voce – Nuove Storie di un Perdente di Successo – Dario Mondini

Buongiorno cari lettori, oggi inauguriamo una nuova rubrica, “La vostra voce”, un’idea nata in collaborazione con il blog Tra due mondi, per dare voce e spazio ai vostri scritti. Appuntamento fisso ogni martedì e giovedì.

Scheda Tecnica

Pagina Facebook:  Diario di un Perdente di Successo https://www.facebook.com/Diario-Di-Un-Perdente-Di-Successo-469398743531661/

Biografia

Dario Mondini, milanese di nascita ma peschierese d’adozione, è impiegato presso una multinazionale leader nel settore delle risorse umane. Diario di bordo di un isolato è il naturale sequel di Diario di Un perdente di Successo, opera prima edita da Europa Edizioni nel 2018. Il tennis tavolo, il calcio, l’amore per la storia contemporanea e il sostegno ad altri autori emergenti sono le passioni di un “ragazzo” che, anche dopo i quarant’anni, non ha perso la voglia di divertire e divertirsi.  

Quarta di Copertina/Sinossi

A distanza di due anni da Diario di un Perdente di successo, l’ormai quarantatreenne Dario Mondini torna a parlarci di sé. Confinato nel suo modesto bilocale da ormai tre mesi, per via delle restrizioni legate al Covid, ripercorre gli ultimi tre anni della sua movimentata esistenza. Oltre mille giorni trascorsi tra improbabili vacanze da single, la costante ricerca dell’amore perduto, imprese sportive vissute in prima e terza persona, il doloroso ricordo di un amico prematuramente scomparso, nuove amicizie coltivate in campo letterario e destinate a lasciare il segno. Un inno alla vita e alla speranza, nonostante gli anni che passano e qualche (apparente?) insuccesso.

«Oggi affronto la vita a testa alta, consapevole dei miei limiti, ma cercando con umiltà di migliorare. Ho ancora tanti sogni nel cassetto, ma convivo serenamente con il fatto che sarà difficile realizzarli tutti. Continuo a lavorare con impegno, a giocare a ping pong fino allo stremo, nonostante le sconfitte. È lo sport, è la metafora della vita, è una rinnovata sfida con me stesso e gli avversari».

Estratto dal Prologo

Negli ultimi tre anni ho vissuto importanti espe­rienze, anche in ambiti precedentemente inesplorati, come l’editoria. In questo settore ho conosciuto persone fantasti­che, dalle quali ho ricevuto e alle quali a mia volta ho cercato di assicurare sostegno. Sono state molte di loro ad inculcarmi in testa il concetto di non essere affatto un perdente, ma un ragazzo (uomo non mi piace proprio definirmi) che, come tanti, combatte ogni giorno la sua personale battaglia per la sopravvivenza e per la felicità. Dopo due anni di “lavaggio del cervello” sono quasi riuscite a convincermi.

Cinque buoni motivi per leggere il mio romanzo

1. Ho cercato con la mia opera di rendere onore alla memoria di un amico, Marco, scomparso prematuramente a soli ventotto anni. A lui è dedicato un capitolo, al quale tengo in modo particolare
2. Il mio libro è un inno alla resilienza, è l’esperienza di un “ragazzo” di quarant’anni che cerca di andare avanti, nonostante le delusioni e i tanti insuccessi. Un inno alla vita, nonostante tutto
3. In un momento difficile come questo, ridere e sorridere trovo siano due importanti antidoti contro lo sconforto e la depressione. Alcuni capitoli, in particolare Diario di bordo di un isolato, raccontano di episodi divertenti, o almeno spero li troverete tali.
4. I veri Vip’s, dal mio modesto punto di vista, non sono quanti strombazzano milioni di followers, ma le persone che ci accompagnano con amore e affetto nel nostro percorso di crescita. In Nuove Storie di un perdente di successo molto spazio è riservato a loro
5. Non siete curiose di vivere a distanza di due anni “Il Capodanno d’Italia” presso le Rotonde di Garlasco, oppure un Week end da paura a Sirmione? In questo momento è difficile viaggiare, ma nel mio libro potrete farlo con la fantasia, agganciandovi ai miei ricordi.

Estratti

Estratto 1:
«Oggi affronto la vita a testa alta, consapevole dei miei limiti, ma cercando con umiltà di migliorare. Ho ancora tanti sogni nel cassetto, ma convivo serenamente con il fatto che sarà difficile realizzarli tutti. Continuo a lavorare con impegno, a giocare a ping pong fino allo stremo, nonostante le sconfitte. È lo sport, è la metafora della vita, è una rinnovata sfida con me stesso e gli avversari».

Estratto 2:
«Negli ultimi tre anni ho vissuto importanti espe­rienze, anche in ambiti precedentemente inesplorati, come l’editoria. In questo settore ho conosciuto persone fantasti­che, dalle quali ho ricevuto e alle quali a mia volta ho cercato di assicurare sostegno. Sono state molte di loro ad inculcarmi in testa il concetto di non essere affatto un perdente, ma un ragazzo (uomo non mi piace proprio definirmi) che, come tanti, combatte ogni giorno la sua personale battaglia per la sopravvivenza e per la felicità. Dopo due anni di “lavaggio del cervello” sono quasi riuscite a convincermi».

Estratto 3:
Dovrebbero abolirle le stazioni ferroviarie, teatro dei più tristi addii. La fatica di fare le scale, l’ultimo abbraccio, le mani protese per un altro saluto mentre il treno parte.

Estratto 4:
La riporto a casa, anzi opta per farsi lasciare al cimitero di Gorgonzola. La nostra storia muore prima ancora di partire, infatti decide di rimettersi col suo ex; non pensavo di fare questo effetto alle ragazze.

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