Recensione – Inganniamo il Destino – Lorena Nigro

Copia cartaceo omaggiata dall’autrice.

Benvenuti fanciulli in questa nuova recensione dedicata alla prima opera che visione di Lorena Nigro. Uno dei temi principali della storia, viene annunciato sulla copertina, ottimo modo per catturare l’attenzione (come nel mio caso).

É incredibile come il destino abbia giocato sporco con le nostre vite, e tu, fratello, non avresti dovuto lasciarmi.

Scheda Tecnica

Trama

“Sei stata l’unica a vedere oltre, a non giudicare, nonostante tu abbia visto il peggio di me.”

Passione, dolore, tormento… questo è Thomas Stewart.
Arroganza, supponenza è ciò che mostra di sé.
Nessun legame, nessun sentimento per chi è abituato ad avere ai propri piedi qualsiasi ragazza. Solo sesso spiccio e senza impegno perché l’amore è per i perdenti, l’affetto per pochi. Thomas è un ribelle fatto di muscoli e tatuaggi che, all’improvviso, si trova a dover rivedere qualche regola, perché a giocare non è più da solo. Il destino gli si è messo di traverso ancora una volta e il bisogno di prendersela con qualcuno diventa impellente, non ci sono eccezioni che tengano, a meno che…
A meno che scontrarsi con Megan non possa ridare speranza alla sua anima perduta. Ma non tutto è come sembra: tra dispetti, litigi e attrazione i due si ritrovano a condividere lo stesso tetto e sfuggire alla sorte diventa impossibile. Ma c’è di più per Thomas, che ha un debito con il passato. Stavolta il viaggio da compiere è di sola andata: DESTINAZIONE INFERNO.
Questa è la sua storia: prendere o lasciare!

Recensione

Questa storia inizia con i migliori propositi e “la quinta” inserita perché conosciamo subito le personalità dei personaggi a suon di botta e risposta causato da uno spiacevole episodio. Conosciamo così i protagonisti indiscussi: da una parte la “brava e bella” ragazza Megan sempre pronta ad essere perfetta e impeccabile per tutti, ricevendo elogi apparenti senza soffermarsi mai oltre alla superficie (uno su tutti il padre); dall’altra abbiamo un uomo che di superficie macchiate è un’esperto, tatuatore per mestiere, ribelle per scelta causando così l’allontanamento dalle persone più importanti per lui. Thomas, dietro i suoi profondi occhi scavati dalla notti insonni possiede mille rimorsi che, nel passare del tempo, sono diventati dubbi al punto da mutarlo in maniera indelebile come un tatuaggio.

«Starò bene, devo solo riuscire a dimenticare.» Ma per questo posso contare più su di lei che su mio padre.

Proprio su questo punto che l’autrice ha battuto molto il martello. Anche se la struttura prevede i pov alternati, il protagonista più analizzate e “interessante” allo stesso tempo è Thomas. Quando la vita viene a prendere il conto a caro prezzo, abbiamo un forte cambiamento in noi e comprendere le mille sfumature dietro un uomo totalmente succube delle sue giornate, scadenzate da una routine piatta, porta alla completa mancanza di tutto con le persone.

Perché gli permetto di trattarmi così? Non sono e non sarò mai il passatempo di nessuno, neanche se il ragazzo in quesitone è un adone e mi attira a sé come un’ape con il miele. Dovrò farmi passare questo spirito da crocerossina perché non tutte le persone vogliono essere salvata.

Consapevole del caratterino di Megan, Thomas dovrà imparare a riprendere quella fiducia persa nel tempo, ritornando a respirare la veridicità delle cose. Avendo un passato molto tortuoso, il romanzo è tappezzato da piccoli indizi che vi porteranno alla finale conclusione del tutto. La solitudine di Thomas diventa l’unica arma per difendersi ma inconsciamente è consapevole della realtà: deve andare avanti.
Megan sarà parte integrante del cambiamento di Thomas e di riflesso, lei stessa avrà modo di evolversi, mettendo in gioco tutta la sua vita.

È solo uno stronzo e so che mi renderà tutto difficile, non è certo il tipo che lascerà cadere le mie provocazioni, ma io ho intenzione di ridurlo a pezzi.

Cosa ne penso? Trovo che l’opera ha una buonissima base di partenza, tema interessante e pieno di sbocchi. L’autrice ha la capacità di raccontare i dettagli in maniera veloce e concreta senza soffermarsi troppo su grandi descrizioni.

Però ci sono alcune cose che non hanno convinto appieno la Cappellaia Matta. In primis la velocità: proprio come accennato prima, la scrittura possiede un ritmo molto frettoloso e, unito ai battibecchi dei protagonisti, a tratti ridondante. La mancanza concreta delle descrizioni “circostante” rende vana la location della storia collocandola praticamente in diversi luoghi.
Ho apprezzato l’attenzione dedicata al protagonista ma con Megan c’è stato un certo amore e odio generale perché alcune scelte svolte dalla ragazza sono un chiaro segno di “sottomissione” (passatemi il temine) e compiacere di Thomas che le manca di rispetto in diverse occasioni. Questo elemento è un qualcosa prettamente personale perché, in passato, ero proprio come Megan al punto da annullarmi per far piacere al mio lui. Non sono totalmente d’accordo.

Altro elemento è lo sviluppo incompleto dei personaggi secondari che possiedono una base costruttiva ma mancano di “spiegazioni” (causa/effetto). Eliminando alcune scene era possibile bilanciare il racconto senza allungarlo in alcun modo.
Avendo un bel tema di sfondo, far parlare completamente “tutti” avrebbe valorizzato la storia.

Nel complesso è una storia che si lascia leggere senza problemi e se non siete troppo “fissati” su ogni cosa scorre velocemente.
Spero di leggere altro dell’autrice per comprendere la sua crescita.

Alla prossima dalla vostra CAPPELLAIA MATTA.

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