
Buongiorno cari lettori, oggi inauguriamo una nuova rubrica, “La vostra voce”, un’idea nata in collaborazione con il blog Tra due mondi, per dare voce e spazio ai vostri scritti. Appuntamento fisso ogni martedì e giovedì.

Scheda Tecnica
- Titolo: L’agenda di nozze di una damigella (quasi) d’onore
- Autore: Silvia Loreti
- Editore : Independently published
- Data pubblicazione: 15 ottobre 2020
- Copertina flessibile : 123 pagine
- Genere: Chick lit wedding romance
- Cartaceo: 7,99 euro
- Ebook: 0,99 euro
- Kindle Unlimited: disponibile
Trama
Perché un matrimonio sia perfetto in ogni dettaglio, nulla può essere lasciato al caso. Non solo i futuri sposi, ma anche testimoni, damigelle e parenti tutti vengono travolti in un bailamme di prove e pose fotografiche.
Durante i preparativi lunghi un anno, Ludovica avrà il tempo sufficiente per infilarsi nei guai, combinare pasticci, innamorarsi, ricredersi e di nuovo riconquistare l’uomo della sua vita in un rocambolesco conto alla rovescia.
Accompagnare la sposa all’altare non è mai stato così divertente.
5 buoni motivi per leggere il libro
- Storia da leggere se si è stati scelti come testimoni di nozze…o damigelle onorarie!
- Da leggere per passare qualche ora piacevole immersa tra parole che sembrano una sceneggiatura di un film d’amore di Netflix!
- Da leggere perché anche le maestre hanno un cuore, e tanti pensieri particolareggiati e un pò caldi!
- Da leggere per avere validi motivi per odiare le wedding planner!
- Storia giusta per ridere ed empatizzare con la protagonista, semplice, simpatica, un pò imbranata e sfortunatissima in amore
Estratti
1)
Ieri stavo pensando che è proprio ora che dia una sistematina alla mia vita. Non che non vada bene, ma dopo aver letto ‘Tu potresti essere molto meglio di quel che sei. Cosa stai aspettando?’ mi sono resa conto di non sfruttare al massimo le mie infinite possibilità.
D’altronde che mi manca per essere al meglio?
Certo se avessi un lavoro con uno stipendio da favola, un fidanzato bello e ricco che mi ami, una casa senza mutuo e una macchina (dimenticavo anche la patente per guidarla, o un’autista personale, soluzione ideale per evitare il fastidio del parcheggio) e non so, anche un cagnolino, di quelli teneri dal pelo bianco pronti a farti le feste appena ti vedono, sarebbe molto più facile sentirsi perfette.
Va bene, ma queste sono cose materiali, inutili cose grossolane che una ragazza spirituale come me rifugge, non degnandole neanche di un po’ d’attenzione. Già Come stamattina quando mi sono ritrovata a passare davanti a tutte quelle vetrine piene di vestiti, superflui, splendidi pezzi di stoffa che mi starebbero a pennello.
Chi ci pensa? Io non ne ho certo bisogno.
Riflettendoci farei un figurone con quel vestitino nero di Gucci al matrimonio di mio cugino.
Perché mia madre non lo ha voluto capire?
Un’ora al telefono perché non sa che i matrimoni sono un occasione più unica che rara per conoscere dei ragazzi, con quell’atmosfera romantica, i fiori, la musica, e soprattutto i brindisi. L’amore nell’aria e l’alcool in corpo, associazione davvero perfetta per trovare qualcuno.
Mi fa una rabbia mia madre certe volte. Non capisce che trovare un uomo qui, con i tempi che corrono è una lotta che si combatte praticamente tutti i giorni. E a restare zitel… cioè, single a vita è un attimo, altroché. E considerando il terrore verso aghi, punture e ospedali, non credo che ricorrerò alla chirurgia e non essendo Blake Lively, se non trovo un uomo nei prossimi anni dovrò ricorrere all’agenzia matrimoniale di Eliana Monti (esiste ancora o mi toccherà ricorrere a tutte quelle applicazione di incontri?!) e a mettere uno di
annuncio: Donna giovanile, mai sposata, cerca ancora il grande amore della sua vita, ma si accontenta anche di qualcuno per compagnia, ama le passeggiate al mare, leggere…
Oddio. No. Ho solo ventitré anni perché penso a queste cose?
Tutta colpa di mia madre e anche di quella stupida carta prepagata.
Perché non ho più potuto avere una vera carta di credito?
2)
“Ludovica?” la voce dello strano tizio.
Mi giro lentamente e poi lo degno della mia attenzione. A farmi paura è lo sguardo della rossa.
“Ti fa piacere fare coppia con me?” la sua espressione è un misto di pazienza sfumata e malizia.
“Mmm?” Ma che domanda è? E in una chiesa? E soprattutto davanti ad una donna che evidentemente si farebbe ripassare volentieri da lui?
“Sai, per il matrimonio, testimone e damigella…”
Dice unendo gli indici.
“Ah, certo, certo. Avevo capito..”
Ci penso su.
“Dato che gli altri non li conosco suppongo che tu possa andare bene!”
La parte da stronza mi riesce proprio bene. È il tizio che mi ispira?
La risata cristallina di Alessandro mi giunge come in un libro, con un profumo di bucato appena fatto, buono e rilassante. Rido anche io.
“Grazie della cortesia!” mi fa, e rivolto alla wedding planner: “Vede, abbiamo risolto. Lei vuole me, io voglio lei, è perfetto!”
Io lo voglio? Ma che scherziamo?
In questa fase della mia vita non ci penso proprio a volere qualcuno. Con tutti i progetti che sto portando avanti, il lavoro e i bambini, e…
Sì, ma questo non significa niente.
La prima impressione è quella che conta, oppure no?
Mi sto confondendo. Stare vicino al tizio mi fa male.
Punto.
“Cosa dobbiamo fare?”
Mi rendo conto di aver interrotto la wedding planner mentre prendeva degli appunti.
“Quanto è alta?”
“Un metro e settanta”
Un metro e sessantasette per l’esattezza, ma a chi importa.
Mi guarda. Non ci è cascata.
“Sta pensando di mettersi a dieta?”
E come no, tutte le mattine quando mi alzo e mi metto i jeans. È per questo che prendo i cornetti integrali!