
Recensione – L’Isola di Heta – Sandra Moretti
Intervista – Sandra Moretti
Fuori dal Tomo – Isola di Heta – Sandra Moretti _ Personaggio: Thomas

Scheda Tecnica
- Titolo: L’isola di Heta
- Sottotitolo: Diversi Mondi
- Autore: Sandra Moretti
- Volume: 2
- Genere: Fantascienza
- Copertina flessibile : 192 pagine
- Editore : Tabula Fati; Tabula fati edizione
- Data pubblicazione: 23 ottobre 2018
- Cartaceo: 14,25 euro
Trama
Dal suo rientro sulla Terra tutto è cambiato nella vita di Thea. Sapere chi è stato suo padre, quale ruolo ha giocato nel rapporto con Heta la rende improvvisamente consapevole della fragilità della propria posizione, del suo legame con Nate. Qual è il suo posto? Quali le mosse che potranno portarla a svelare la verità? La stessa verità con cui si sta confrontando Thomas, arrestato per terrorismo ed esiliato al Confine. L’attesa che si compia il proprio destino sfianca entrambi, reclusi e controllati, sebbene in luoghi e dimensioni diverse, ma proprio quando le loro rotte sembrano tracciate, il rapimento di Thea li riporta prepotentemente a fare i conti con Heta, con la sua complessità. “Lasciami provare a fare la cosa giusta… saremo di nuovo liberi solo quando tutto sarà finito”. Nate e Thea, Thom e Sylvia, i Ribelli, Rain e Stone: i protagonisti del primo volume della saga si troveranno di fronte a nuove sfide che richiederanno un grande sforzo di volontà. Accettare il proprio destino sarà il primo passo verso la scoperta di essere solo una delle molte variabili nella lotta fra i loro due mondi.
Recensione
Hello drunk! Cosa dire di questo secondo capitolo che non ho già detto del primo?
Allora…Sandra è cresciuta molto anche se in uno stretto lasso di tempo! Ho trovato un sapiente uso di immagini e metafore come qui…“I ricordi riempiono la mia mente come fa l’acqua con una spugna: mio padre, Heta, Nate…”
I riferimenti storico-attuali sono molti, soprattutto quelli riguardanti la seconda guerra mondiale, l’autrice si è documentata e ha fatto un’ottimo lavoro di ricerca. Sposa la storia con i giorni nostri. “Nate ha ragione, ma una voce dentro di me dice che non è giusto: se viviamo in un paese in cui si deve avere paura dello Stato che ha giurato di servirci, qualcosa non sta funzionando”.
Non so voi ma a me questa frase fa riflettere e tanto. Oltre ai libri di storia, ci sono riferimenti che mi hanno ricordato i libri e i film fantascientifici/distopici più famosi degli ultimi decenni, un esempio? Matrix. Passiamo ora a cosa ho notato che non mi ha convinta… sì, purtroppo delle sbavature ci sono ma chi non ne fa?
Permettetemi un breve preambolo però… questa parte è rivolta soprattutto all’editore. Un libro, specialmente quando non è self come in questo caso, prima di essere pubblicato, passa attraverso tante mani, comprese quelle del correttore di bozze e/o dell’editor… e certi errori dovrebbero essere limati da chi è del mestiere. Cosa avrei limato io?
Beh inizialmente non mi ha convinta la formattazione degli articoli di giornale presenti all’interno del volume, non c’è uno stacco fra il romanzo e l’articolo, questo crea confusione. Altro esempio di “errore editoriale” lo troviamo alle pagine 256/257 dove una pistola diventa un fucile, ma sono termini che possono sfuggire anche ai più grandi e celebri e non solo nel mondo della letteratura (mi viene in mente l’aereo presente nel cielo del film Troy).
Poi…una parte del libro è narrata in forma epistolare, questi capitoli non mi hanno convinta non per il contenuto, ripeto che per me la storia è meravigliosa, ma per la forma. Sandra mescola lettera e dialogo, questo non è corretto. In una lettera i dialoghi vanno riportati in forma indiretta, non possiamo inserire un dialogo in mezzo ad una lettera e poi ritornare alla forma epistolare, se scegliamo un genere dobbiamo rimanere fedeli a quello. Più avanti, però, scopriamo che non sono propriamente lettere scritte ma è una sorta di messaggio registrato… questa parte resta comunque confusa, forse l’editore avrebbe dovuto far notare questo aspetto all’autrice e decidere insieme la strategia migliore e più pulita possibile.
A livello narrativo, ammetto che mi sono chiesta “ma come gli viene in mente di registrare/scrivere notizie così importanti che potrebbero essere spiate sempre e comunque, vista la struttura di Heta?” Contate che io amo il genere distopico/fantascientifico quindi faccio attenzione a ogni minimo dettaglio. Altro particolare che mi ha lasciato di stucco è stato l’inserimento di una frase latina. Ora mi chiedo…Heta è un pianeta che si trova in un sistema all’interno di un universo parallelo… è strano che parlino la nostra lingua, non è ancora più strano che anche su Heta sia esistito il latino?
Questa cosa mi ha incuriosita tanto, mi ha spinto a pormi tante domande, alla fine mi sono detta che forse non è un inserimento casuale, potrebbe essere la prima mollichina che ci guiderà alla scoperta dei legami fra il nostro cosmo e quello di Heta…chissà. Tornando a noi, spogliandomi degli abiti di giornalista e tornando ad indossare quelli di semplice lettrice, vi dico che mi è piaciuto UN SACCO! Questo secondo volume ha ancora più colpi di scena del primo, è ancora più avvincente del primo, prende tantissimissimo e, come vi ho già detto, se la storia prende le si perdona tutto. Quindi, se ancora non lo avete fatto, correte a comprare questi due volumi anche perchè a breve uscirà il terzo capitolo. Al prossimo boccale di lettere.
La vostra Arte alla Spina.