

21 Novembre 2020
“Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.”
[Wolfgang Goethe]

Scheda Tecnica
•Titolo: La stanza
•Autore: Michela Goretti
•Editore: Abra Books
•Data pubblicazione: 2020
•Copertina flessibile: 111 pagine
•Genere: narrativa contemporanea
•Cartaceo: € 14,00
•Ebook: € 3,50
Trama
Michela Goretti affronta l’argomento della violenza sulle donne, attraverso una storia realmente accaduta e da un punto di vista inedito e delicato.
La protagonista, infatti instaura un insolito ma risolutivo rapporto con la parte di sé bambina, reclusa a lungo per poter dimenticare i disagi fisici e psicologici subiti all’epoca, recuperando attraverso questa inaspettata convivenza, la fiducia in se stessa e riprogrammando nuovi obiettivi da perseguire.
Recensione
Con l’approssimarsi della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne avevo molto a cuore l’idea di potervi suggerire qualche titolo da leggere dedicato a questo tema così delicato e così tristemente attuale, per permettere a noi tutti, uomini e donne, di poter fare delle riflessioni mirate all’estirpazione di un fenomeno che minaccia l’intera società.
Perché quando una donna viene maltrattata non è solo un’offesa al genere femminile, ma è un oltraggio alla società, tutta.
Considero “La stanza” di Michela Goretti un’ ottima opportunità per guardare in faccia la crudele realtà con cui ad una donna può succedere di scontrarsi. Una realtà che, purtroppo, ha investito la protagonista quando era una bambina e una realtà con cui da adulta ha dovuto continuare a fare i conti.

“Ci vuole il suo tempo per capire e guarire le ferite del passato, e anche quando apparentemente sembrano risolte poi mi rendo conto che in certe circostanze continuo a comportarmi come la bambina di un tempo e a riferirmi alle stesse credenze, gli stessi comportamenti e a provare le stesse sensazioni di allora senza tenere conto che il contesto in cui vivo adesso è cambiato e che con l’esperienza di vita ho ampliato la gamma di opzioni comportamentali a disposizione per reagire agli accadimenti in modo diverso rispetto a quando ero piccola.
Ciò che faccio è continuare a rimanere costantemente in contatto con la bambina, ad amarla e fare con lei tutto ciò che le piace, perfino cose sciocche, inutili e ridicole solo per puro piacere di sentirla e sentirmi ridere.
Continuo ad ascoltarla, a consolarla, ad incoraggiarla ad essere un auto genitore. Torno spesso con lei indietro nei ricordi che le hanno lasciato ferite, perché solo la luce della consapevolezza guarisce. Quando torniamo indietro nel tempo ci si libera dal passato che non avrà più presa su di noi, non avrà più un posto nel nostro cuore e saremo finalmente aperti al presente e al flusso pieno della vita.”
Con queste profonde considerazioni l’autrice affronta il terribile trauma che ha segnato la sua infanzia e di conseguenza la sua intera esistenza.
Attraverso l’incontro immaginario con una bambina (provate ad immaginare chi è la bambina) riesce a compiere un flashback introspettivo della sua infanzia e a individuare le leve sul quale far presa per uscire fuori dallo stato di torpore che le antiche ferite ancor oggi le provocano.
Un libro letto tutto d’un fiato, impossibile da chiudere senza arrivare fino alla fine.
Consigliato a chi cerca un modo per “trasformare” il dolore di esperienze terribili in una nuova forma di “riscatto “ per entrare in contatto con nuove e inaspettate forme di felicità.
Quella felicità a cui ognuno di noi ha pienamente diritto.
La rubrica Review Diary è uno spin-off del libro “Una nature lover in lockdown” e nasce dal desiderio di dar seguito alle pagine del mio libro-diario, che calorosamente tutti i miei lettori mi hanno richiesto.
Salvina Cimino