Recensione – I Tredici – Irene Lorelai Visentin

Benvenuti fanciulli in questa nuova recensione che introduce la settimana più paurosa dell’anno: halloween. Quale titolo può inaugurare questo mood?

Ho scelto di partire da una raccolta di racconti dal tratto curioso e tendenzialmente poetico, tanto da sfociare nel macabro mondo psicologico dei personaggi.

Scheda Tecnica

Trama

Tredici racconti. Tredici trame affilate. Sospese sul filo di una narrazione dai tratti horror e grotteschi, intrise di oscure e tragiche profondità.
Solchi che divengono scarnificazioni. Corpi e anime sezionati in un viaggio introspettivo che è un susseguirsi di vite e vicende affacciate su miserie e solitudini, amori e rancori, misteri e tormenti, desideri e insoddisfazioni.
Sferzanti e rapide, come lo stile che accompagna l’autrice nei suoi racconti, le singole storie lasciano un segno indelebile, come un pirografo, una lametta, un vento improvviso, un taglio profondo nella carne […]

Biografia

Nata in uno sperduto paesino collinare in provincia di Padova, Irene Lorelai Visentin (1990) cresce a colpi di barriere mentali in scuole cattoliche. Ma la vena cupa che ha sempre contraddistinto i suoi disegni e giochi di bambina (le Barbie perdevano capelli e braccia in pochi istanti, venendo impiccate agli alberi o usate come martelli), trasborda nell’inchiostro come un getto di vomito inarrestabile. Inizia a scrivere sin da ragazzina, divorando e amando, in tenera età, autori come Joe R. Lansdale.

Laureata in lingue, comprende la necessità impellente di creare il suo altrove sulla tastiera. Inizia quindi a raccontare la quotidianità attraverso un filtro grottesco, caustico, impregnato di una spietata autoironia e, in verità, di amore profondo. Scrive alcuni racconti che vengono pubblicati nel 2019 in un’antologia pulp-grottesca. Nello stesso anno la sua sceneggiatura “Le Carnee”, scritta a quattro mani col compagno, viene selezionata tra i finalisti del Torino Horror Film Festival. 

“I Tredici” è la sua prima raccolta di racconti.

Recensione

Dal numero posto nel titolo, possiamo dedurre il taglio intrapreso dalla scrittrice. Tredici oltre a rappresentare un numero criptico nel mondo esoterico e diabolico, identifica il numero effettivo dei nostri protagonisti. 13 figure, 13 paure, 13 rivelazioni.

Queste vite verranno narrate e descritte in contesti semplici ma amplificati da elementi pungenti e viscerali, sviluppati in lassi di tempo molto brevi, considerando la lunghezza del libro. Ma, da buon libro horror, verrà inculcato una piccola ossessione che piano piano, crea voragini e tasselli importanti, tanto da diventare ammaliante sotto l’occhio vigile del lettore.

P.S. evitate di leggerlo la notte perché vi assicuro incubi a tema ahahahhahahah

Da questo momento che la vera essenza del libro prende vita attraverso grandi paure che sfociano i veri e propri “mostri”; non necessariamente eclatanti ma infidi e subdoli.
L’autrice ha scelto di dare voce alle nostre macabre paure, celate da un visino bonaccione e dalla dolcezza falsa. Svelare, attraverso 13 storie, avvenimento così vicini a noi, fa tremendamente paura.

La stesso numero 13 può essere percepito come punto di svolta e inginocchiarsi a discorsi o figure, conosciute dalla massa. Non viene vietato l’uso del sangue, in alcuni casi estremizzato come i buon libro splatter. Ovviamente è un’aspetto molto soggettivo, personalmente gradito e reputo “necessario” visto il ritmo serrato del libro.

Troverete una scrittura molto calzante e coinvolgente, vibrante ed eccentrica in alcuni punti ma efficace per il messaggio finale. Avrete l’impressione di danzare una cantilena malefica attraverso versi poetici.

Super consigliato.

Alla prossima dalla vostra CAPPELLAIA MATTA.

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