Recensione – Claus – Andrea R. Ciaravella

Scheda Tecnica

Trama

Il viaggio di un uomo svela le sorti di un mondo che ha incontrato il proprio destino.
Anno 28 fine Cristo il dominio dei Signori delle Città è all’apice, alla guida dell’umanità hanno scongiurato il rischio dell’estinzione e fondato il Regno protetto dall’ordine dei Runner. Claus e Free vivono nascosti ai margini della società quando un misterioso incarico li riporta in America. Forze oscure stanno muovendo le proprie pedine su una scacchiera ancora macchiata del sangue versato.

La redenzione è figlia del peccato.

Recensione

Claus è un romanzo di genere distopico che a un certo punto si fonde con il fantasy, o urban fantasy. È una storia articolata e colma di descrizioni dettagliate, con dialoghi a volte serrati a volte discorsivi, in base alla necessità.
Un romanzo che gli appassionati del genere non possono perdersi.

Vicende

La storia si apre con i due protagonisti, Claus e Fee, in attesa di alcuni ospiti che hanno un compito per loro. In realtà, si scopre quasi subito che Claus è un cane lupo dall’istinto infallibile e che si pone a completa difesa e supporto di Fee, un Runner. In questo mondo post apocalittico, datato nel 28 F.C. (fine Cristo), i Runner sono un Ordine del Regno a disposizione del popolo ma governati dai Signori delle città. Più avanti vi spiegherò chi sono.

La missione che in principio si vuole affidare a Fee e Claus è il trasferimento da San Pietroburgo –città in cui i due protagonisti si nascondono- a quella che un tempo era l’America. Una volta scoperto il contenuto della valigetta (a noi lettori non è dato saperlo per un bel po’) Fee rifiuta subito l’incarico ma decide comunque di partire insieme a Claus e Nichole (un’altra Runner) alla volta dell’America per indagare. Arrivati a destinazione, dopo un viaggio in nave colmo di peripezie, il gruppo è costretto a separarsi: Nichole viene portata a White Central, mentre Claus e Fee partono verso la Landa per un altro incarico.

Arrivati in un villaggio, scoprono che oltre i Cancelli del Nulla si sta sviluppando una pericolosa minaccia. Il Primo Cittadino sta creando sudditi e seguaci per invadere ciò che rimane del mondo. Tentare di impedirlo sarà ora compito di Fee e Claus.

Politica e dettagli geografici

In questo mondo del tutto stravolto anni prima da quella che, come sempre, avrebbe dovuto essere una scoperta per il bene dell’umanità e invece si è rivelata un gioco di potere, abbiamo un assetto politico/geografico del tutto eccezionale.

L’America ha quattro città principali, governate dai signori delle città.

Ritengo che lo stesso Fee sia il più adatto a spiegarvi la situazione.

«L’America è suddivisa in zone. Questa zona appartiene a White Central, la città più a est del continente. Da molti è ritenuta la capitale. Esistono quattro grandi città. White Central, Nero Esterno, le più grandi e dove è suddiviso il maggior potere dei Signori delle Città. Vent Glacial una città di modesta dimensione e immersa nei ghiacci. Qui sono conservati i principali archivi storici, culturali e di potere. È come un grande museo sospeso nel gelo del tempo. E infine, a Ovest, Rojo Amanecer, la città portuale, oltre che sede della ricchezza dei Signori.»

Ecco, Fee è stato piuttosto dettagliato ma la sua spiegazione continua. Ogni Città ha dieci Villaggi affiliati, in cui vige una politica di semi indipendenza, ma fondamentalmente, come ogni buon potere assoluto che si rispetti, la presenza dei Signori delle Città è forte nei villaggi. Anche data la difesa promessa dai Signori delle Città agli abitanti dei Villaggi. Ogni villaggio ha un Patrono che deve rispondere ai Signori di ciò che accade dentro e fuori il proprio villaggio.

Tolti questi agglomerati sociali tutto il resto è composto dalla Landa. Zona al di fuori delle mura di città e villaggi, pressoché abbandonata se non per la presenza di Relitti e Iene. I Relitti sono delle costruzioni sopravvissute, più o meno nel tempo: centri commerciali che ancora si reggono in piedi per miracolo, oppure Hotel abbandonati che hanno la funzione di rifugio per i nomadi.
Le Iene sono gruppi di persone che non vogliono sottostare alle leggi dei Signori delle Città. Va da sé, che Fee e Claus in diverse occasioni sono costretti a cercare riparo e cibo nei Relitti, soprattutto cibo. Se non si sta al gioco del Signori, bisogna arrangiarsi.
Fee mi aiuterà anche in questo.

«Il concetto è semplice, se decidi di non far parte della comunità, di non rispondere alla città e rinunci ai loro confort, non hai nessun diritto.»

Esiste un ultimo posto di cui parlare. Il Nulla. È un luogo terribile, teatro della Closen War: la guerra che ha dato inizio a questo mondo. Un conflitto durato appena 12 ore e che ha portato la distruzione della nostra cultura e dell’umanità come la conosciamo oggi. I Signori delle Città si sono adoperati affinché nessuno che era presente durante la Closen War parlasse, ma Fee è un testimone di quegli eventi.

Per spiegare esattamente quanto sia oscuro il Nulla, l’incisione sui suoi cancelli è perfetta.

“Questi sono i Cencelli del Nulla. Oltre queste mura termina la giurisdizione delle Città. Nessuno è al sicuro qui.
La morte e la follia eterna sono padrone di queste terre.
Che il Nulla vi privi dell’inferno prima che perdiate voi stessi.
La morte è l’unica benedizione che si erge oltre quest’ultima sicurezza.
L’oboedientia fonda il Nulla.”

Per una qualche ragione, il Primo Cittadino è cresciuto nel Nulla senza perdere se stesso e senza impazzire. Le presenze demoniache oltre i Cancelli lo evitano e questa è la sua grande forza. Se il Nulla non lo ha fermato, Fee teme che nessuno potrà. Il Primo Cittadino viene descritto come un pazzo senza scrupoli, e il suo ideale viene dipinto come più rischioso rispetto a quello dei Signori delle Città.

C’è da considerare che fino ad ora vi ho descritto a malapena cento pagine di questo romanzo corposo e ricco. Ce ne sono altre trecento dopo, in cui accade praticamente di tutto e di più. A un certo punto la componente fantasy prende il sopravvento su quella distopica ed è allora che la storia prende il via, attirando l’attenzione del lettore su ogni piccolo dettaglio, crea la sete di sapere cosa accadrà e più spesso viene voglia di conoscere le motivazioni che hanno condotto a determinati avvenimenti.

Fee e Claus

Sono certamente i personaggi principali, i veri protagonisti. L’istinto da cane lupo di Claus, i suoi poteri e il legame quasi fisico che ha con Fee, si scoprono piano, senza fretta. È un personaggio magico e magnetico, ed è appagante leggere i capitoli dal suo punto di vista. Fee, d’altro canto, è l’eroe che oscilla tra il positivo e il negativo. Entrambi hanno un passato burrascoso e quello di Fee è oscurato da un’ombra, da azioni che ingigantiscono il suo senso di colpa anche per l’avvento del Primo Cittadino. Se poi aggiungiamo che sulla testa di Fee c’è una maledizione con diverse sfumature, i due personaggi si arricchiscono pagina dopo pagina.

Fee e Claus sembrano, fin dal principio, alla costante ricerca di una sorta di redenzione. Come se gli atti commessi anni prima li opprimessero, tenendoli legati con catene invisibili, e non consentendo loro di comportarsi come realmente vorrebbero. Ma questo è il significato dell’intero romanzo.

La redenzione è figlia del peccato.

E fidatevi, quando arriverete alla fine scoprirete che mai frase è più azzeccata di questa.

Stile e Struttura

La struttura è piuttosto lineare. Le vicende si sviscerano in ordine cronologico e i dettagli sul passato li conosciamo grazie ai racconti degli stessi personaggi. I viaggi sono alla base di ogni buon fantasy, e in questo Andrea non si è risparmiato. Claus e Fee sono in fuga da anni perciò i loro spostamenti donano una grande dinamicità alla storia.

Lo stile di Andrea è articolato. Si vede un grande lavoro di editing e correzione sul testo, assolutamente inevitabile quando si ha a che fare una storia corposa e densa come questa. Qualcosina forse è sfuggito, ma niente di grave. I dialoghi sono inseriti sempre al punto giusto, le scene d’azione sono ricche di particolari e di lotte all’ultimo sangue, i tratti narrati dispongono i termini nel modo migliore per creare l’attesa che il lettore si aspetta.

In quanto al finale… Più aperto di così non si può. Molto viene spiegato negli ultimi capitoli ma un inaspettato colpo di scena rende tutte le spiegazioni appena avute quasi inutili perché si creano domande ancora più pressanti. Per un distopico/fantasy è giusto che sia così. Il problema è gestire la curiosità fino all’uscita del prossimo volume.

In breve

Claus è il primo volume di una saga distopica/fantasy, ambientato nel 28 F.C. (fine Cristo). Narra le vicende di Claus e Fee, due fuggitivi che si nascondono a San Pietroburgo fino a quando la comparsa di una misteriosa valigetta non li costringe a tornare in America. Fee è un Runner. I Runner fanno parte di un Ordine a disposizione del popolo ma controllati dai Signori delle Città. Durante una missione, Fee e Claus scoprono che al di là dei Cancelli del Nulla (la zona in cui c’è stata anni prima la Closen War, guerra di 12 ore che ha portato alla distruzione del mondo come lo conosciamo) un uomo pazzo e senza scrupoli che si fa chiamare il Primo Cittadino, sta organizzando un piano, insieme ai seguaci raccolti, per conquistare le Città e i Villaggi. Starà a Claus, Fee e ai compagni trovati durante il viaggio, impedire che il piano di quest’uomo crudele e fanatico si realizzi.

Un ottimo romanzo, ben scritto e strutturato, che analizza un probabile mondo futuro aggiungendoci dei meravigliosi elementi fantasy. Viene analizzata la sete di potere degli esseri umani, il bisogno di redenzione e la voglia di combattere per difendere i propri ideali.
Lo consiglio assolutamente a tutti gli amanti del genere.
Ringrazio Andrea per avermi dato la possibilità di leggere la sua opera, e dato il finale apertissimo spero di godermi presto il secondo volume.

Francesca V. Capone

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