Recensione – CIAK! Ti amo! – Belle Landa

Scheda Tecnica

Trama

Audrey è giovane, frizzante, con un grande talento per la recitazione e un sogno: approdare nell’Olimpo di Hollywood.
Raffaello è bellissimo, presuntuoso e sicuro di sé, con un’avviata carriera nel mondo del cinema che ancora non gli ha dato ciò che desidera: un Oscar.
Dopo uno scontro iniziale fatto di malintesi e gaffe in diretta Tv, i due dovranno collaborare per la buona riuscita del loro prossimo film: il remake di un’amatissima commedia romantica.
Un viaggio a New York, i problemi sul set e la vita difficile di Audrey li faranno avvicinare, molto più di quanto i due avessero pensato.
Un mix eccitante, un incastro perfetto tra Lalaland, C’era una volta ad Hollywood e Pretty Woman.

Recensione

Signori, ho l’onore di presentarvi… Ciak! Ti amo!

Si tratta del nuovo romanzo di Belle Landa nonché la dimostrazione che sono anche in grado di fare recensioni in anteprima. Ebbene sì, questo romanzo è in uscita il 12 agosto ma io posso già parlarvene.

Su Belle Landa avrei tanto da dire. È un’autrice che conosco bene: sapevo quali erano le sue intenzioni quando ha iniziato la stesura di questo romanzo e ho imparato ad apprezzare il suo stile di scrittura già dalla precedente pubblicazione, Amore e popcorn.Vi ricordo che lo trovate in esclusiva su Amazon.

Ora, viene il bello. Ho il compito di comunicare al mondo, o almeno a voi fidati lettori del blog, se questa seconda impresa di Belle sia a livello dell’altra o meno.

Ve lo anticipo: si è superata.

Iniziamo piano piano, con calma, perché questa recensione deve incuriosirvi senza rovinarvi la lettura di un Chick lit frizzante e allo stesso tempo profondo.

La vicenda si apre con la protagonista Anne Smith, una ragazza giovane che tenta da anni di sfondare nella professione di attrice. La sua è una vita complessa. Fa diversi lavori per mantenersi a Los Angeles e insieme al fratello Gerard si prende cura della madre, ricoverata a Phoenix, loro città d’origine, in un centro per la cura dei pazienti affetti da Alzheimer. Nonostante questa complicata vicenda familiare, Anne è decisa a mettere anima e corpo nella carriera. Grazie al suo agente James, riesce ad ottenere il ruolo di protagonista in una piccola produzione, una serie TV a cui nessuno attribuisce meriti particolari. Per pagare le bollette, Anne è costretta ai lavori più assurdi: dall’occuparsi di una bambina psicopatica con la propensione all’assassinio di piccoli animali domestici per avere le attenzioni della madre, al tentare di tenere in vita una pianta rara che risponde all’improbabile nome di Franklin.

Niente sembra andare per il verso giusto, soprattutto quando Anne (che ormai ha assunto il nome d’arte di Audrey Wallace) incontra il borioso e bellissimo attore navigato Raffaello Bonaventura.

Per delle controversie sul set, Audrey rifiuta di prendere parte alla seconda stagione della serie e non trova altri ingaggi d’attrice. Tutto sta andando letteralmente a rotoli poi però il miracolo: la messa in onda della prima stagione d’improvviso la celebra come la nuova attrice emergente da tenere d’occhio. Il successo la raggiunge nel giro di mezza giornata e si sa che a Hollywood le nuove star sono sempre sulla bocca di tutti e sulle bacheche social di chiunque.

Il successo improvviso, ad un certo punto, la costringe a lavorare proprio con Raffaello, che nei mesi precedenti non ha nascosto la sua reticenza verso il talento di Audrey, definendola con termini anche poco eleganti.

Tuttavia persino la vita del perfetto Raffaello non è tutta rosa e fiori. Dopo anni di nomination, dopo tutti i premi che poteva vincere, e dopo aver lavorato con la crème de la crème dei registi americani, ancora non ha un Oscar sul proprio scaffale.

Demoralizzato e anche abbastanza scoglionato si fa convincere ad interpretare il ruolo di protagonista nel remake più atteso dell’anno: Pretty Woman. Mai nella vita avrebbe pensato di doversi ridurre a recitare in una commedia, proprio lui che ha lavorato addirittura con Spielberg. C’è un problema: Agorà, il regista, vuole a tutti i costi Audrey nel ruolo di Vivian.
Perciò i due, anche se in principio faticano ad accettarlo, sono costretti a far buon viso a cattivo gioco e a lavorare insieme.
Audrey ha bisogno di questo film per raggiungere la fama definitiva, per confermare al mondo il suo successo e il suo talento, mentre per Raffaello rappresenta forse l’ultima chance per ottenere quella cavolo di statuetta d’oro.
Non ve lo nascondo. I loro scontri sono epici e fanno morire dal ridere, sempre.
È quando iniziano ad entrare in sintonia, però, che si hanno le scene più esilaranti.

«Ho un’idea!» mi sorprende lei ad un tratto. Questa frase mi fa preoccupare. Non so mai cosa stia meditando quella testolina rossa.
«Dimmi e vediamo se si tratta di una follia…» le rispondo ironico.
«Visto che siamo sulla prua, perché non rifacciamo quella scena famosa?» l’avevo detto che è matta.
«Audrey, non ti bacerò mentre tu mi dici come una mentecatta, “sto volando Jack!”» faccio il verso di Kate Winslet allargando le braccia con un’espressione stupita.

L’avete riconosciuta? Sì, è Titanic. Uno dei tantissimi film nominati in questo romanzo.

Chi ha letto Amore e popcorn conosce bene la vena cinefila di Belle Landa. Be’ in un romanzo che gira tutto intorno al cinema, non potevano mancare le citazioni ad inizio di ogni capitolo che richiamano proprio l’argomento che si sta per leggere. Questo è uno dei grandi pregi dell’autrice che mi ha affascinata anche nel primo libro.

Temi

Qui possiamo sbizzarrirci. I temi affrontati all’interno del romanzo sono tanti, troppi per sviscerarli uno a uno ma direi che possiamo soffermarci sui principali, o almeno su quelli che io ho trovato più interessanti: la voglia di raggiungere i propri obiettivi e la famiglia.

Nonostante Raffaello sia un attore ormai affermato dimostra la stessa fame di Audrey nel perseguire ciò che si è prefissato. Sono come due cavalli con i paraocchi, guardano entrambi dritto davanti a loro pronti a fare di tutto e a impegnarsi al massimo per ottenere ciò che vogliono. Che poi, vogliono praticamente la stessa cosa: vincere l’Oscar, essere eletti migliori attori dell’anno e lasciare la loro impronta nel mondo del cinema.

Se per Audrey i problemi della madre sono pesanti e soprattutto presenti, per Raffaello il discorso è leggermente diverso. Orfano di padre e ha una madre a cui non rivolge la parola da dieci anni. Anche lui ha un bagaglio parentale che lo ha reso l’uomo cinico e senza scrupoli che dovrà ammorbidirsi sotto gli attacchi abbastanza fuori di testa sferrati da Audrey, ormai identificabile con la sua nemesi.

Personaggi secondari

Come ogni romance che si rispetti, i personaggi secondari devono avere un rilievo particolare ed incisivo. In questo caso mi limito a citarne due, quelli che secondo me hanno fatto da collante vero nella storia tra Audrey e Raffaello.

Jim Morrison. Ehm… Sì, vi suonerà famigliare ma non si tratta di quel Jim Morrison. È un semplice caso di omonimia. Jim è il miglior amico di Raffaello nonché un grande regista che, al contrario del nostro caro attore, l’Oscar l’ha vinto. Così, giusto per farla bruciare di più a Raffaello. Jim è il primo ad accorgersi dell’interesse di Raffaello nei confronti della bella Audrey ed è anche il primo a fargli aprire gli occhi sul talento recitativo di lei. In molte occasioni Jim smuove le acque e suggerisce la soluzione giusta ai problemi dell’amico. Inoltre è anche un gran bell’uomo, e questo non ci dispiace mai.

Clarissa Williams. Lei preferisce Mrs Williams, prego. La proprietaria del soprannominato Franklin e anche una donna ricca e in là con gli anni che da giovane era un’attrice di discreto successo. È stata persino una delle migliori amiche di Audrey Hepburn. In principio il suo rapporto con Audrey (Anne, per intenderci, non la Hepburn) è piuttosto strano. La paga per occuparsi di Franklin e pare non averla in simpatia. Poi, l’amore che entrambe provano per il cinema le unisce e le rende complici. Clarissa aiuta Audrey in diverse occasioni: dal tranquillizzarla per il provino della vita, a darle persino qualche consiglio su Raffaello e questa guerriglia nata tra i due. Un personaggio, a mio parere, fondamentale per l’andamento della storia. 

Stile e struttura

Lo stile di Belle è asciutto, veloce, pungente e ironico. I capitoli brevi le consentono di raccontare tanto in poco spazio, di descrivere il tutto in un niente e per un romanzo di questo genere la trovo la scelta più sensata.

Ciò che rende davvero interessante la storia sono i salti temporali. È evidente che l’autrice ha voluto donare al tutto un sentore cinematografico, con tagli che spaziano da pochi giorni a due anni di distanza. Questo potrebbe spaventarvi, potrebbe farvi pensare: ma con questi salti temporali poi si capisce l’andamento della storia? Ebbene sì, Belle ha giocato bene con il tempo, anche se si sta nel 2020 e nel capitolo successivo si torna nel 2019, si ha ben chiaro ogni dettaglio della linea temporale. Senza contare che tutto questo permette al lettore di conoscere ogni sfaccettatura dei personaggi principali, perché la crescita non è costante ma alternata. Un vero colpo di genio che mantiene l’attenzione sempre al massimo.

Le sorprese non finiscono qui. A differenza di Amore e popcorn che era scritto solo da POV della protagonista Aghata, qui Belle ha deciso di utilizzare il doppio POV alternato. Una scelta coraggiosa che ho fatto anch’io. Parlare, pensare e agire come un uomo non è semplice per una donna. I personaggi maschili sono complicati da gestire ed è difficile non renderli quasi effemminati oppure tendere nell’altro eccesso e renderli troppo duri.

Bene, vi svelo un segreto: i POV di Raffaello sono molto più belli rispetto a quelli di Audrey.

Se devo essere sincera fino in fondo, e sapete che lo sono, è proprio Raffaello il mio personaggio preferito. Perciò tutti in piedi e facciamo un grosso applauso a Belle per il coraggio e per essere riuscita ad andare contro la sua convinzione di non essere in grado di gestire un personaggio maschile. È stata magistrale!

In breve…

Ciak! Ti amo! è un romance/chick lit da divorare in una sola giornata. Le vicende si snodano attorno ai due protagonisti: Audrey Wallace (che prima del nome d’arte era Anne Smith) e Raffaello Bonaventura. Lei è un’attrice emergente con un grande talento che sogna di sfondare ad Hollywood e lotta con le unghie e con i denti per riuscirci. Lui, al contrario, è un attore navigato di trentasei anni che non riesce a vincere il dannato Oscar nonostante sia famoso quanto Al Pacino. Un po’ alla Di Caprio, tanto per capirci. I capitoli brevi e fluidi consentono al lettore di immergersi nella storia in un attimo, i salti temporali ben strutturati consentono di conoscere il carattere dei personaggi in modo incostante ma graduale, permettendo al lettore di amarli con calma. Una storia frizzante, scritta benissimo e che gli amanti del romance non possono e non devono perdersi.

Tutti i miei complimenti vanno a Belle.
Con questa seconda opera conferma il suo grande talento per la scrittura dalle marcate sfumature rosa.

Francesca V. Capone

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