Blog Tour_Intervista – Io mi battezzo…Rebecca – Raffaella Iannece Bonora

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Blog Tour_Presentazione – Io mi battezzo…Rebecca – Raffaella Iannece Bonora

Intervista

1. Benvenuti in questo angolo libroso e ringrazio la vostra adesione per questa intervista. Iniziamo con una breve presentazione per rompere il ghiaccio.

Rebecca: biscottini cari …chi sono io? Eh potrei dire tante cose ma poi…se ve le dico…potrei spoilerare il nostro libro! Quindi, per sapere davvero qualcosa su di me, dovrete leggere “Io mi battezzo…Rebecca” .

Raffaella: Salve a tutti, molti di voi mi conoscono semplicemente come arte_alla_spina, sono una giornalista che ama tanto tanto tanto leggere e scrivere. “Io mi battezzo…Rebecca’” è la mia seconda pubblicazione, mi sono lanciata nel mondo dell’editoria con il volume “La Tavola degli Otto” .

2. Mia cara Rebecca, per mia curiosità, come nasce il “detto” biscottini?

Rebecca: Mi piace troppo troppo.
Il termine “biscottini” nasce da una semplice riflessione: tutte le mattine, a colazione, scegliamo sempre qualcosa di dolce, di solito qualche biscotto da tuffare nel caffelatte… per me tutti voi siete i miei biscottini, ovvero quel tocco di zucchero che addolcisce le mie giornate, quella pasta frolla che mi da’ la giusta carica appena sveglia, ecco il motivo e poi… sinceramente…termini come “fans”, “followers”, sono troppo distanti dal mio modo di essere, io sono per natura calorosa, spontanea, mi affeziono facilmente, con la parola “biscottini” riesco a comunicare il mio affetto e loro lo avvertono in maniera immediata. 

3. Raffaella ora tocca a te. Cosa hai pensato quando Rebecca ha scelto di narrare la sua storia? Ti sei mai sentita in difficoltà nello scrivere una biografia?

Raffaella: Diciamo che la scelta non è stata proprio di Rebecca… sono stata io ad incastrarla. Un bel giorno mi sono armata di forza e coraggio, le ho inviato un messaggio credendo che, vista la sua fama, neanche mi avrebbe letta e invece… dopo mezz’ora eravamo al telefono insieme. Rebecca è stata STRAORDINARIA!
Mi ha messo subito a mio agio, ha accettato tutte le mie idee senza battere ciglio, non ha mai detto “no Raf questo no, non lo mettere, scrivilo in maniera diversa”, anzi! È stata un’amica prima che una collaboratrice, si è fidata di me, mi ha donato la sua vita, le sue fotografie e questo per me ha significato tantissimo, perché ho potuto lavorare liberamente senza nessuna pressione. Figuratevi che non ha voluto leggerlo nemmeno una volta concluso, si è fidata così tanto da darmi l’ok per la pubblicazione, senza controllare! Fidatevi, è una cosa che non fa nessuno, questo ci dimostra la bontà di Rebecca, ha un cuore grande quanto una casa. Dunque, detto questo, posso affermare che le uniche difficoltà avute sono state mie personali, entrare nella mente di un’altra persona, interpretarla, parlare come lei, raccontare come farebbe lei, usando i suoi modi, il suo stile, le sue battute, le sue frasi, il suo gergo, mostrando i suoi stati d’animo durante un certo periodo della vita…non è mai facile. Si ha sempre il timore di non rendere giustizia al personaggio, di parlare con la propria voce e non con la sua… quindi queste sono state le mie perplessità ma oggi, dopo che Rebecca ha letto il libro, dopo che lo hanno letto i suoi “biscottini” dicendomi che sembra scritto di suo pugno, mi sono rilassata un pochino.

4. Rebecca e Raffaella come mai avete scelto di alternare narrazione a ricette?

Rebecca: Merito della mente fervida di Raffaella, sicuramente avrà pensato “a Rebecca piace mangiare, sa cucinare, è legata alla tradizione, alleggeriamo il racconto con qualche ricetta”, così, per accontentare anche tutti i biscottini che mi chiedevano libri di ricette, Raffaella ha pensato bene di amalgamare ricordi, amori, tradimenti, con il gusto autentico della vita: il cibo.

Raffaella: Rebecca è sempre troppo buona ma…più o meno ha indovinato 🤣 Essendo io in primis una sua biscottina, ho passato molto tempo ad osservare i suoi profili social e mi sono resa conto di quanto il cibo fosse importante. Il cibo non è solo nutrimento per il corpo è molto di più, unisce le persone, rende felici e, soprattutto, la cucina è un elemento integrante della vita di Rebecca quindi non potevo lasciarla fuori dal suo libro. 

5. Rebecca quale obiettivo hai cercato di trasmettere con questo progetto?

Rebecca: Non parlerei di obiettivo lo chiamerei più un sogno, il sogno di essere felice, la gioia di far realizzare un libro sulla mia vita da poter far leggere a tutti coloro che negli anni mi hanno chiesto un romanzo che parlasse di me e finalmente avevo la possibilità di mettere tutto nero su bianco. Quindi obiettivo nessuno, devo ringraziare la provvidenza (e la cara donna Irma, perché senza la sua spinta Raffaella, troppo timida, forse non mi avrebbe mai scritto) che mi ha mandato questa giovane autrice.

6. Raffaella quale, secondo te, è il punto di forza di questo libro?

Questo libro ha tre punti di forza: sincerità, coraggio, divertimento. Sincerità perché Rebecca si racconta senza veli, in maniera onesta, spontanea e questo è molto importante; è un atto di Coraggio perché è una mano tesa verso tutti coloro che stanno affrontando situazioni difficili, è un modo per dirgli “sii forte, andrà tutto bene, non sei solo”; infine Divertimento perché tutte le storie più belle hanno bisogno di un po’ di pepe, di qualche battuta che ci faccia ridere e sorridere, un libro deve essere in grado di emozionarci ma anche di renderci felici e tutti i nostri lettori ci stanno confermando che “Io mi battezzo…Rebecca” regala momenti di spensieratezza, indispensabili e spesso sottovalutati. 

7. Rebecca quale consiglio daresti ai tuoi biscottini?

Rebecca: Tutti i giorni io ripeto ai miei biscottini POSITIVITÀ – OTTIMISMO – MAI ARRENDERSI. È importante essere sempre se stessi, denunciare le sofferenze che troppo spesso subiamo in silenzio, reagire anche nei periodi più bui, tristi e malinconici, come ad esempio questo, perché le cose cambiano in fretta, la notte può essere lunga ma prima o poi il sole sorgerà.

Raffaella a quale pubblico è rivolto?

Raffaella: “Io mi battezzo … Rebecca”, un po’ come “La Tavola degli Otto”, non ha un target, è un libro che racconta una storia, un libro che comunica messaggi universali, come la voglia di autenticità, il bisogno di amare ed essere amati, il desiderio di sorridere nonostante le avversità. Fino ad ora è stato comprato da lettori di ogni fascia di età, cultura, sesso, credo e abbiamo ricevuto solo pareri positivi dunque questo mi fa capire che, appunto, è un libro universale, esattamente come i valori che contiene.

9. Ora desidero che entrambe proponete un vostro desiderio.

Rebecca: trovarmi in un deserto, un’oasi con dieci sceicchi …un po’ impossibile, eh? Effettivamente la vedo dura ahahahah

Raffaella: beh…siccome stiamo parlando di un libro… se proprio devo sognare voglio farlo in grande… che ne dite di una versione cinematografica? Meglio abbondare, tanto i desideri sono gratis.

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