Estratto
Canto la vittoria di un grande guerriero,
luce che quieta, pace che porta,
lo scontro è finito, il nemico battuto,
il mastino si acquieta, l’uomo ritorna.
Ripeté più volte le parole, cantandole con sempre maggior convinzione; lo blandì con dolcezza sebbene tutti intravidero la mano tremolare appena prima di toccare il braccio di Gautighot. Tutti imputarono la cosa a una giusta dose di timore, e nessuno osò interferire con quella specie di magia.
Facendosi violenza contro il ribrezzo che provava a toccare un uomo, Azia carezzò più volte il braccio del guerriero, prendendolo poi per mano e guidandolo fino a una roccia.
«Vieni, mastino, lascia che curi le tue ferite…farà male, ma sarà necessario per poter combattere meglio la prossima volta».
Gautighot sedette mansueto sulla roccia, e Azia gli si avvicinò con fredda calma, allungando una mano a carezzare la testa e il volto del germanico.
«Cosa mi farai se ti farò mal e appena un po’?»
«Niente, dolcezza…»
La risposta lasciò basiti tutti, compreso il modo composto in cui guerriero si comportò, quando la sapiente prima lavò e poi iniziò a ricucire la ferita sulla coscia; era molto profonda ma non aveva intaccato vasi sanguigni importanti e i suoi rudimenti di medicina erano sufficienti. Tutto avveniva mentre la donna continuava a parlare con dolcezza, inframezzando domande, lodi e rassicurazioni alla cantilena che usava sempre. Lentamente, gli occhi di Gautighot persero il rossore e non furono più iniettati di sangue.
«Ahia! Cazzo fai?»
«Ti ricucio il gran sorriso che ti sei fatto aprire sulla gamba».
ASMR – Estratto